La classe energetica degli edifici italiani: ecco su quanti si dovrà intervenire
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La commissione Industria, ricerca ed energia approva la proposta di revisione della direttiva sulle performance energetiche: obiettivo ridurre drasticamente le emissioni di gas serra e i consumi
Per le case Green arriva il primo via libera del Parlamento europeo. La commissione per l'Industria, la ricerca e l'energia ha infatti dato il suo ok alla proposta di rivedere la direttiva sulle performance energetiche degli edifici. L'obiettivo delle nuove norme sarà ridurre drasticamente le emissioni di gas a effetto serra e il consumo finale di energia nel settore edile dei Paesi Ue entro il 2030 e di renderlo climaticamente neutro entro il 2050. Il testo approvato in commissione prevede dunque che gli edifici residenziali dovranno raggiungere una classe di prestazione energetica minima di tipo E entro il 2030 e D entro il 2033.
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Sono stati 49 in commissione i voti favorevoli alla proposta, 18 i contrari e 6 gli astenuti. Il testo, arrivato senza modifiche rispetto al compromesso definito nei giorni scorsi, dovrebbe ora approdare al voto in plenaria nella sessione di marzo. Hanno votato contro gli eurodeputati italiani dei tre partiti della maggioranza.
Negativo il commento di Confedilizia, che parla di "effetti disastrosi" di questo provvedimento. "Il voto in commissione Industria, sulla direttiva che obbliga a fare interventi di efficientamento energetico sugli immobili, è andato come previsto - dice il presidente Giorgio Spaziani Testa -. Il governo Meloni però può ancora intervenire per scongiurare gli effetti disastrosi che l'approvazione definitiva di questo provvedimento avrebbe per l'Italia. Ci aspettiamo che lo faccia, in coerenza con le dichiarazioni rilasciate nell'ultimo mese dai maggiori esponenti dei tre partiti della coalizione, oltre che da autorevoli rappresentanti di Italia Viva-Azione".