Secondo il presidente dell'Adoc, l'associazione dei consumatori che ha fatto i conti, la scelta di risparmiare si collega alla tendenza di riscoprire i piatti tradizionali. Si privilegeranno, infatti, prodotti locali
Cenone di Natale più "magro", ma tradizionalista, quello degli italiani nel 2016. Secondo le previsioni dell'Adoc, Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori, rispetto al 2015 le famiglie del Belpaese taglieranno sensibilmente la spesa per la tavola delle Feste, risparmiando, soprattutto, sulla quantità delle leccornìe e puntando sulla qualità e sulla tradizione. Si parla di una media di 205 euro, il 7% in meno del 2015. "E' una scelta legata non solo alla necessità di risparmiare ma anche a una nuova sensibilità alimentare che consiste nel recupero di piatti tradizionali. Stimiamo infatti una crescita pari al 20% dei consumi di prodotti regionali e locali, o di produzione biologica", dichiara Roberto Tascini, presidente Adoc.
Sempre secondo il presidente dell'Adoc, è un segno positivo che sulle tavole ci siano sempre più prodotti nostrani e di qualità: infatti la "riscoperta" dell'agricoltura italiana si contrappone alla diminuzione di prodotti esteri o esotici, ed è indice anche di un crescente desiderio di risparmio e sostenibilità. A dimostrarlo è il fatto che il 25% delle famiglie italiane ha scelto i mercati rionali per acquistare i prodotti da consumare durante le feste. Tascini parla di "un dato ottimista, che fa ben sperare per il futuro".
"Dal punto di vista economico, la spesa media per singolo commensale sarà tra i 18 e i 23 euro, per cui per una tavolata di 10 persone si spenderanno circa 205 euro. Segno che si può tranquillamente preparare un bel cenone senza spendere cifre esagerate", prosegue Tascini. Per i prodotti alimentari tipici delle feste il rincaro massimo è registrato dal panettone (+4,3%), seguiti da mandarini (+4%), pandoro (+3,3%), cotechino (+3%) e torrone (+1,2%).