A decine hanno mandato il loro curriculum a un ristorante del Trevigiano sperando di essere richiamate per un colloquio
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Decine di ragazze, da tutta Italia e persino da Marocco, Romania e Ucraina, hanno risposto all'annuncio di un ristorante del Trevigiano pronto ad assumere una nuova cameriera a patto che sia in grado di parlare veneto. Le tante candidate, pur di ottenere un lavoro, non si sono fatte spaventare dall'originale richiesta dei proprietari del locale di San Marco di Resana e hanno risposto all'annuncio sperando di essere richiamate per un colloquio.
Tutte pronte a imparare la lingua che si parla a Venezia e dintorni pur di trovare un posto di lavoro, a decine hanno quindi risposto all'inserzione postata in rete. L'annuncio richiedeva una donna sotto i 28 anni. Oltre alle venete, si sono proposte piemontesi, pugliesi, ma anche straniere, di origine romena o ucraina. Tra le venete, che giocano ovviamente in casa, la domanda di poter avere un colloquio è stata fatta, sempre online, perfino in dialetto.
A raccontare l'esperienza, riportata sui giornali locali, è lo stesso ristoratore, Massimiliano Fardin, 36 anni, due figli, nel passato un lavoro da carpentiere e nel futuro un'attività neoimprenditoriale insieme alla moglie. "Il locale - spiega - si chiamerà Hosteria Dai Bastardi e offrirà ai suoi clienti i tipici cicchetti, nello stile di un bacaro veneto, a base di nervetti, baccalà, folpetti e bigoli".
Fardin ha già avuto un colloquio con tre ragazze, tra le quali una romena e una ucraina. "Cerchiamo una cameriera che parli veneto perché questo è lo stile del locale - dice ancora Fardin -. Non è un fatto di razzismo verso qualcuno, è semplicemente perché il nostro menu sarà in dialetto".