Secondo l'Ufficio Studi della CGIA "l'assenza di infrastrutture ci costa 40 miliardi l'anno"
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Gli italiani rimangono bloccati nel traffico per quasi 38 ore all’anno, praticamente una settimana di lavoro; nell’Europa a 27 solo Malta e Belgio registrano una situazione peggiore della nostra. Rispetto ai principali Paesi europei il gap del nostro Paese è significativo: se in Olanda si rimane congestionati per 32 ore all’anno, in Francia e Germania si scende attorno a 30 e in Spagna a poco più di 26. La media Ue si attesta a 30,4 ore. Per l'Italia la perdita stimata è di 40 miliardi l'anno.
Senza contare che sono circa una decina le grandi opere che, pur disponendo dei finanziamenti, non hanno ancora visto iniziare i lavori. Alcune di queste infrastrutture strategiche ancora ferme ai blocchi di partenza sono:
- Tav Torino-Lione (8,6 miliardi di euro);
- Tav Messina-Catania-Palermo (costo 8 miliardi di euro);
- Gronda di Genova (5 miliardi di euro);
- Av Verona-Padova IRICAV 2 (4,9 miliardi di euro);
- Terza corsia A11 Firenze-Pistoia (3 miliardi di euro);
- Autostrada Roma-Latina (2,8 miliardi di euro);
- Autostrada Pedemontana Lombarda (2 miliardi di euro);
- Tav Napoli-Bari lotto Irpinia-Orsara/tratta Orsara Bovino (2 miliardi di euro);
- Autostrada regionale Cispadana (1,3 miliardi di euro).
"Continuiamo ad essere un Paese - spiega il segretario Cgia Mason - che ha bisogno come il pane di realizzare sia le grandi opere sia quelle di dimensione inferiore. Grazie alla cantierizzazione di questi lavori potremmo attivare una leva molto importante per aggredire la recessione e per creare nuovi posti di lavoro”.
"L’auspicio - conclude il segretario - è che il “modello Genova”, adottato per la costruzione del ponte sopra il Polcevera progettato da Renzo Piano, venga esteso a tutte le principali grandi opere già finanziate ma non ancora avviate, attraverso la tanto agognata nomina dei commissari".