I dati confermano uno studio dell'Ocse: negli ultimi 30 anni, in quasi tutti i Paesi industrializzati, sono state le famiglie a reddito medio a soffrire di più
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Quasi 12,2 milioni di italiani, con un reddito da 15 a 26mila euro, hanno perso il 10,4%, in dieci anni, in potere d'acquisto. In pratica, dal 2008 al 2018, per i redditi c'è stata una riduzione di 2.350 euro all'anno. E' la fotografia elaborata dal Sole 24 Ore sulla crisi della classe media. I dati confermano uno studio Ocse: negli ultimi 30 anni, nei Paesi industrializzati, a soffrire particolarmente sono state le famiglie a reddito medio.
Nel nostro Paese si considera "classe media" anche chi arriva a poco oltre i 42mila euro. Nonostante l'allargamento delle "maglie" statistiche, la tendenza negativa rimane: dai 26 ai 55mila euro di reddito annuo, infatti, i dati registrano un calo decennale dell'11,7%. Lo scaglione fino a 15mila euro ha perso 3,3 milioni di dichiaranti, molti dei quali sono finiti però in un'area che include la disoccupazione o il lavoro in nero.
L'analisi però non tiene conto dell'economia sommersa e delle differenze tra Nord e Sud, dove la classe media ricade nella metà più ricca della popolazione. Al Centro e al Nord, invece, il cento medio tende a spostarsi verso il basso. Tra i grandi Paesi, rileva l'Ocse, l'unica eccezione è rappresentata dalla Francia, dove la classe media è aumentata: +4,2%. Al contrario dell'Italia e anche della Germania che registrano rispettivamente un calo del 3,9% e del 5,8%.