Ad agosto l’export verso i Paesi al di fuori dell’Unione europea ha registrato la prima crescita tendenziale del 2016
Rispetto al mese precedente, ad agosto le esportazioni verso i Paesi al di fuori dell’Unione europea hanno messo a segno una crescita dello 0,9%, accelerando rispetto agli ultimi mesi. Notizie ancor più positive giungono poi dal confronto tendenziale.
Sullo stesso mese del 2015 le vendite verso l’area extra-Ue sono aumentate dell’11%, invertendo la rotta rispetto a tutte le altre rilevazioni mensili del 2016: era dal dicembre dello scorso anno che non si rilevava un aumento annuo delle esportazioni. Lo scorso mese, per esempio, l’Istat ha evidenziato un crollo dell’8,8%, dopo il -2,8% di giugno.
Guardando ai principali raggruppamenti di industrie si osserva un aumento tendenziale del 9% delle vendite di beni di consumo - soprattutto grazie al +12,7% dei beni non durevoli, mentre quelli durevoli riportano un -5,1% - del 17,1% per l’export di beni strumentali e dell’11,9% per quello di beni intermedi.
Il progresso congiunturale è invece il risultato del +0,8% dei beni di consumo – giù del 5,2% quelli durevoli e +2,4% per quelli non durevoli -, del +0,7% dei beni strumentali, del +0,6% di quelli intermedi e del +6,7% registrato dalle vendite di energia (al netto della quale le esportazioni avrebbero riportato un più timido +0,7%).
A contribuire positivamente all’ottimo risultato tendenziale sono state soprattutto le esportazioni verso Cina (cresciute del 28,3), Giappone (con un +24,3%) e quelle verso i Paesi dell’area ASEAN (+21,1%). Bene anche le vendite verso Stati Uniti (+17,9%) e verso la Svizzera (+9,4%). Continua a scendere l’export verso la Russia (-35,6%).