Il peso degli emergenti

Commercio: rallenta l’export italiano

Anche nell’Eurozona nel 2015 il saldo del commercio estero è stato positivo, ma al di sotto delle attese

17 Feb 2016 - 10:31
 © ansa

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Non è terminato nel migliore dei modi il 2015 per il commercio estero italiano. Secondo quanto rilevato dall'Istat, a dicembre sia le importazioni che le esportazioni hanno registrato una brusca frenata rispetto al mese precedente. Bene invece il confronto tendenziale: +3% per l'export e +2,6% per l'import rispetto al dicembre del 2014.

L'andamento negativo emerso dal confronto congiunturale non ha però interessato solo l'Italia. Il rallentamento delle economie emergenti ha avuto infatti un impatto negativo sugli scambi commerciali di tutto il mondo. Nell'Eurozona, ad esempio, l'avanzo commerciale si è attestato a dicembre a 24,3 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 23,6 miliardi dello stesso mese dello scorso anno, ma al di sotto dei 27,5 miliardi di euro stimati. Negli Stati Uniti invece, a causa anche dell'apprezzamento del dollaro, le vendite verso l'estero di beni e servizi sono scese dello 0,3% (-4,8% nell'intero anno).

In effetti, osservando gli ultimi dati relativi al commercio con l'estero di alcuni dei principali Paesi emergenti (Cina e Russia) si può notare un declino delle importazioni: a Pechino le importazioni sono scese solo a gennaio del 18,8%, mentre quelle russe (a causa delle sanzioni e dell'embargo scattati in seguito ai disordini in Ucraina) nell'intero 2015 sono diminuite del 36,7%.

Un andamento, quello dei Paesi emergenti, che si fa sentire pesantemente anche in Italia. Basti pensare che a dicembre le esportazioni del nostro Paese verso Pechino sono scese dell'8,1%, mentre quelle verso Mosca hanno riportato un più pesante -16,7% (confermando l'andamento dell'ultimo periodo).

Nonostante il risultato congiunturale, l'intero 2015 ha comunque visto crescere entrambi i flussi commerciali dell'Italia: le esportazioni hanno riportato un progresso di 3,7% punti percentuali per il valore e un +1,9% per i volumi, mentre gli acquisti dall'estero hanno messo a segno, rispettivamente, un +3,3% e un +7,1%.

Mentre sul dato relativo alle esportazioni di dicembre hanno influito positivamente solo le vendite verso i paesi extra-Ue, in crescita dello 0,9% contro la flessione del 4,7% delle vendite verso i paesi dell'Unione, sull'andamento dell'intero anno il contributo alla crescita è arrivato dalle vendite verso entrambe le aeree: +3,8% verso l'Unione europea e +3,6% verso il resto del mondo.

In particolare si è mostrata particolarmente accentuata la crescita dell'export verso gli Stati Uniti, con un +20,9%). Bene anche le vendite verso il Belgio (cresciute del 10,6%) e verso la Spagna (+10,1%). Al contrario degli altri Paesi emergenti un buon risultato arriva poi dalle vendite verso l'India: +10,3%. A dicembre la crescita più sostenuta ha invece interessato le vendite verso il Giappone (+19,9%), seguite da quelle verso gli Stati Uniti (+18,4%) e da quelle verso i paesi dell'area Asean (+17%).

Per quanto riguarda invece le importazioni, l'ultimo mese dell'anno ha visto crescere in maniera particolare gli acquisti da Polonia e Belgio con crescite, rispettivamente, del 26,4% e del 23,8%. Considerando invece l'intero 2015 i principali mercati di riferimento sono stati Polonia e area Eda (+18,6% e +17,7%).

Sia sull'andamento dell'intero anno che sul dato tendenziale di dicembre un forte contributo è arrivato dalle esportazioni di autoveicoli (19,9 miliardi di euro nel 2015) e da quelle legate al settore agroalimentare (ben 36,9 miliardi: record storico).

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