oltre 300 presenze istituzionali

Connact, il sistema Italia si presenta alla nuova legislatura Ue

Oltre 300 presenze istituzionali, 35 grandi aziende e associazioni di categoria. Tajani: "Siamo la seconda economia al mondo per tipologia di beni esportati e la prima in Europa, possiamo raggiungere presto i 700 miliardi di export"

15 Gen 2025 - 20:41
 © Ufficio stampa

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Consolidare la presenza italiana a Bruxelles attraverso il dialogo con le istituzioni europee della nuova legislatura di Ursula von der Leyen. L'obiettivo è rendere protagoniste le associazioni e le imprese del nostro Paese all'interno delle strategie Ue del futuro. È questo l'intento di Connact, la piattaforma di eventi che favorisce il confronto tra soggetti privati e istituzioni attraverso momenti di incontro e networking. L'Italia a Bruxelles.

I dati

 L’Italia, infatti, in qualità di Paese fondatore, dalla nascita dell’UE ha occupato ruoli chiave nelle istituzioni europee, senza però mai mantenere lo stesso portafoglio e senza aver ancora guidato il processo legislativo in alcuni dossier strategici. Secondo una rielaborazione di Connact, l’Italia ha avuto un certo peso politico negli ultimi 20 anni su settori come gli Esteri (2,5 anni alla presidenza della commissione parlamentare e 5 anni esprimendo il commissario di riferimento, in un settore dominato dalla Germania e dalla Spagna), l'Industria (con 2,5 anni di presidenza di commissione parlamentare e con un commissario europeo per 4,5 anni, in un settore in cui ad avere una maggiore rappresentanza sono state la Germania e la Polonia), l’Economia (dove la rappresentanza italiana ha dominato con 10 anni di presidenza di commissione e 5 con un commissario europeo in carica), i Trasporti (con 5 anni di presidenza e 1,5 anni di commissario europeo) e la Giustizia (5 anni di presidenza di commissione parlamentare e 4 in commissione UE).

Il nostro Paese è, invece, storicamente più debole a livello di rappresentanza europea in settori strategici come l’Agroalimentare - l'Italia, in base all'ultimo rapporto Ismea, è terza in UE per valore alla produzione - e in ambiti oggi di prim'ordine come l'Energia e l'Ambiente. Dall'analisi emerge come a livello di esecutivo, Berlino, Parigi e Madrid tendano a guidare gli stessi settori, mentre Roma non ha mai mantenuto un portafoglio per più di una legislatura.

Connact, il sistema Paese incontra l’Europa

 Alla luce di questo, e proprio per rafforzare il dialogo con le istituzioni europee e stimolare una collaborazione attiva e proattiva fondamentale per affrontare le sfide future e cogliere le opportunità emergenti, il sistema Paese si è confrontato a Bruxelles con i rappresentanti italiani della nuova legislatura europea. 22 grandi aziende e 12 associazioni, per un giro di affari che vale il 47% del PIL italiano, sono state le protagoniste del primo annual meeting di Connact, “Il Sistema Italia nella Nuova Legislatura UE". Con oltre 1000 miliardi di ricavi, una rappresentanza di oltre 1 milione di imprese, il 20% di quelle presenti in Italia, e con 4,6 milioni di persone impiegate, il 28% di tutti i dipendenti del settore privato, le aziende e le associazioni protagoniste dell'incontro hanno presentato il nostro sistema Paese alla delegazione italiana del Parlamento europeo. All'incontro, oltre 300 rappresentanti delle istituzioni, fra europarlamentari nazionali e funzionari di Parlamento, Consiglio e Commissione.

Le parole del ministro Tajani

 Il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani, nel suo saluto all’evento, ha detto: “Per un’Italia sempre più centrale occorre agire in maniera sinergica a tutti i livelli, a partire dai settori produttivi. Le imprese sono il cardine della nostra strategia di “Diplomazia della crescita”. La prima direttrice di questa strategia è Bruxelles. L’Europa deve tornare a essere motore di crescita. Il primo cantiere è quello della competitività e occorre una vera politica industriale comune, capace di fare del sistema produttivo europeo molto più della semplice somma dei sistemi produttivi nazionali”.

E ha continuato: “Il nostro export vale già 626 miliardi, siamo la seconda economia al mondo per tipologia di beni esportati e la prima in Europa, ma possiamo fare di più e raggiungere presto i 700 miliardi di export. Sono convinto che grazie a tutti voi, allo straordinario lavoro delle nostre imprese di eccellenza, dei nostri eurodeputati, delle associazioni e di tutti i funzionari, il nostro Paese continuerà a svolgere il suo fondamentale ruolo nel progetto europeo. Continuare a costruire relazioni e sinergie, attraverso piattaforme trasversali come Connact, permetterà di fare ulteriori passi avanti fornendo nuovi spunti e idee per il nostro Paese e per l’Unione europea".

Oltre al saluto del Ministro Tajani, anche quello del presidente del Senato Ignazio La Russa e quello del presidente della Camera Lorenzo Fontana.

All’evento è intervenuta la Vicepresidente del parlamento europeo Antonella Sberna che ha dichiarato: “Dobbiamo cercare di capire qual è il bene della nostra Italia incastonata in un sistema europeo, perché il nostro interesse nazionale deve essere compatibile e deve essere forte, però rispetto a un’Europa che, se anche essa diventa forte, diventa importante, diventa competitiva, ci dà la possibilità di essere uno scacchiere reale, uno scacchiere di confronto”. E ha concluso: “Con l'auspicio che questo non sia solo un evento, ma il primo di una lunga serie".

I temi

 Al centro del dibattito, i temi chiave dello sviluppo del Paese e i settori centrali dei portafogli europei. Dal ruolo cruciale delle infrastrutture energetiche nel raggiungimento dell'obiettivo Net Zero, alla decarbonizzazione dei trasporti e gli investimenti infrastrutturali; dalle politiche industriali necessarie per rilanciare la manifattura UE e gli sviluppi del Mercato unico per garantire approvvigionamenti adeguati e nuovi mercati di sbocco, al tema del credito e della finanza per lo sviluppo economico sostenibile; dal tavolo dedicato al ruolo fondamentale del settore agroalimentare e dell’industria farmaceutica per il benessere dei cittadini europei, al tema difesa e sicurezza; dallo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazioni e dei servizi digitali, indispensabili per mantenere la competitività dell'UE rispetto a USA e Cina, all’industria dei media, con particolare attenzione all'implementazione del Media Freedom Act.

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