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Seconda giornata

Consiglio Ue, Conte: "E' stallo, duro confronto con Olanda e Paesi frugali" | Michel: "Sussidi da 500 a 450 mld"

L'apertura di Rutte: "Il nuovo testo va nella giusta direzione". Ma il premier insiste anche sulla necessità di avviare una politica fiscale comune e attacca: "Possibili veti su attuazione budget? Inaccettabile"

18 Lug 2020 - 19:51
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Durante la seconda giornata di lavori del Consiglio europeo sul Recovery Fund, Giuseppe Conte ha parlato di una situazione di stallo: "E' in atto un duro confronto con l'Olanda e i Paesi frugali", ha detto. Sul tavolo il presidente del Consiglio Charles Michel ha messo una nuova proposta di compromesso che prevede una riduzione di circa 50 miliardi delle sovvenzioni a fondo perduto, che scenderebbero da 500 a 450 miliardi (mentre i Paesi frugali ne proporrebbero 150), e un rafforzamento di 15 miliardi della Resilience Recovery Facility, ovvero dei prestiti. L'ammontare totale del Recovery Fund resta a 750 miliardi.



E' in corso, negli uffici della delegazione italiana al Consiglio europeo, un incontro del premier Giuseppe Conte con il primo ministro olandese Mark Rutte e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. 


Il governo italiano ha avanzato una proposta per modificare il meccanismo che può bloccare l'erogazione in fase di attuazione dei fondi del Recovery fund. La proposta, spiegano fonti italiane, prevede che le decisioni vengano prese "a maggioranza qualificata e non all'unanimità". Il premier Giuseppe Conte si è opposto fin dall'inizio alla richiesta di Mark Rutte di prendere le decisioni sui piani di riforma nazionali, in Consiglio europeo, all'unanimità. 


Al vertice Ue in corso a Bruxelles per definire i fondi da destinare al Recovery Fund, i Paesi frugali starebbero puntando i piedi sui sussidi. Secondo fonti diplomatiche, infatti, Svezia, Olanda, Austria e Danimarca hanno presentato una posizione in cui chiedono di non andare oltre i 150 miliardi di sussidi come dotazione massima. Il premier Conte ha ammesso che "alcuni Stati, pochi, mettono in discussione l'ammontare dei sussidi". 


"Non vi è stata alcuna svolta" ma "siamo avviati nella giusta direzione". Così il cancelliere austriaco Sebastian Kurz a margine del vertice Ue sul Recovery Fund e il bilancio. "Come ci aspettavamo è una battaglia dura", ha detto Kurz, sottolineando che ci sono ancora "molte cose" da discutere, tra cui "il volume totale" del Recovery Fund, "in ù particolare per le sovvenzioni, come garantire che i soldi siano usati bene" per "le riforme" e il rispetto dello "stato di diritto" per l'allocazione degli aiuti.


Giuseppe Conte ha parlato in una diretta Facebook durante la seconda giornata di lavori del Consiglio europeo sul Recovery Fund. "Ci sono ancora grossi ostacoli, stiamo cercando e dobbiamo trovare una sintesi", ha detto il premier che ha parlato di un duro confronto in atto con l'Olanda e i Paesi frugali. Siamo in una fase di stallo, si sta rivelando tutto più complicato del previsto. Gli strumenti devono essere proporzionati alla crisi ed efficaci", ha aggiunto.


Rilievi sono stati sollevati dai premier Giuseppe Conte e Pedro Sanchez al vertice dei leader Ue sul 'super freno di emergenza' che riguarda la governance del Recovery Fund, introdotto dalla nuova proposta del presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Secondo quanto spiegano fonti diplomatiche europee, la possibilità di portare questioni che riguardano i piani nazionali sulle riforme strutturali ad una discussione al livello di Consiglio europeo lascia aperta la porta ad un voto all'unanimità e alla possibilità di esercitare il veto. Al Consiglio europeo infatti le decisioni sono prese all'unanimità.
 


Il premier Giuseppe Conte "è stato molto duro" nella discussione in Consiglio Ue, "in particolare con i Paesi che vogliono riservarsi un veto sull'attuazione del budget che è inaccettabile giuridicamente e politicamente perché altera l'assetto istituzionale europeo". Lo si apprende da fonti italiane. Quella del Consiglio europeo, ha detto Conte, "è una discussione spartiacque perché da domani dovrà essere affrontata in tutte le sedi europee una riforma organica della politica fiscale europea".


Nuova sospensione per i lavori in plenaria del vertice Ue. Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha deciso di fare una pausa per consentire di organizzare lo svolgimento di consultazioni bilaterali e multilaterali tra i leader.


"La proposta sulla governance presentata da Michel è un passo nella giusta direzione": così fonti diplomatiche olandesi commentano il nuovo pacchetto sul tavolo del vertice Ue. Ma sottolineano come si tratti di un pacchetto, "e ci sono molte cose ancora da risolvere. Se ci riusciamo dipenderà dalle prossime 24 ore".


Nella nuova proposta del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nel complesso c'è un taglio di 50 miliardi di sussidi (da 500 a 450), ma viene rafforzata di 15 miliardi la parte sostanziale della Resilience Recovery Facility (che prevede allocazioni dirette ai Paesi), che aumenta (da 310 miliardi a 325). Il taglio riguarda invece la parte dei 190 miliardi di trasferimenti suddivisi tra vari programmi. L'ammontare totale del Recovery Fund resta a 750mld, con un nuovo equilibrio: 450mld di sussidi e 300mld di prestiti.



Nella nuova proposta di Charles Michel, per la seconda giornata di lavori del vertice dei leader Ue, la questione della condizionalità sullo Stato di diritto viene legata ad un "approccio basato su prove, oggettività, non discriminazione, pari trattamento per gli Stati membri", rendendo il testo dell'accordo ancora più stringente, secondo quanto si apprende a Bruxelles. Contro la condizionalità sullo Stato lottano Polonia e Ungheria: entrambi i Paesi sono al centro di una procedura Ue in base all'articolo 7.


Al termine della prima giornata del Consiglio europeo, il premier Giuseppe Conte, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron hanno conversato per un'ora, fino a notte fonda. L'incontro si è tenuto al bar dell'hotel di Bruxelles che ospita i tre leader, e si è svolto al termine della prima giornata di lavori del vertice Ue, che si è chiusa con un nulla di fatto in mancanza di accordo sul Recovery fund.


"Tocca all'Italia difendere la Commissione e il Parlamento". Lo dicono fonti italiane, mentre prosegue il negoziato del Consiglio europeo sulla governance del Recovery fund. La proposta avanzata ieri dal premier Giuseppe Conte prevedeva la centralità della Commissione nella verifica dei piani di riforma. 


Recovery fund tagliato nella parte sussidi (da 500 a 450), 'rebates' più alti, chiave di distribuzione modificata (60% dei fondi distribuiti in base a Pil e disoccupazione degli ultimi 5 anni, e 40% in base al calo della crescita solo dell'ultimo anno), freno di emergenza sulla governance, con la possibilità per i Paesi di bloccare l'esborso dei fondi e chiedere l'intervento del Consiglio. Questa, secondo quanto si apprende, la nuova proposta di compromesso che il presidente del Consiglio europeo Charles Michel dovrebbe presentare ai leader.


"Momento di preparazione della sessione plenaria qui a Bruxelles. Il negoziato prosegue". Lo scrive su twitter il premier Giuseppe Conte, postando la foto di una conversazione, tra gli altri, con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, con il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, con la cancelliera tedesca Angela Merkel, con il presidente francese Emmanuel Macron e con il premier olandese Mark Rutte.

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