Come spiega anche la Confcommercio, nonostante il graduale recupero in atto, la domanda delle famiglie non ha mai mostrato segnali di deciso miglioramento
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Nel corso del mese di settembre l’Istituto nazionale di statistica ha rilevato un aumento piuttosto marcato delle vendite al dettaglio, sia a livello congiunturale sia tendenziale. In particolare si registra un +0,9% (sia in valore che in volume) rispetto al mese precedente e un +3,4% in valore e un +2,7% in volume rispetto al settembre del 2016.
Pur seguendo un andamento altalenante - a luglio e agosto, per esempio, si sono registrate flessioni mensili dello 0,3% e dello 0,2% - l’andamento degli ultimi tre mesi è stato comunque positivo, anche se non in maniera poi così marcata (basti pensare che rispetto al 2010 l’indice è cresciuto di solo 1,8 punti). Come spiega anche la Confcommercio nell’ultima analisi sui consumi “nonostante il graduale recupero in atto dalla seconda metà del 2014, la domanda delle famiglie non ha mai mostrato segnali di deciso miglioramento mantenendosi ancora molto distante dai livelli pre-crisi”.
Tornando alle vendite al dettaglio, nel comunicato diffuso dall’Istat si legge che nella media del trimestre luglio-settembre 2017 l’indice complessivo segna una crescita di 0,3 punti in valore e di 0,1 punti in volumi.
Diverso il discorso se si allarga lo sguardo al consuntivo dei primi nove mesi dell’anno: rispetto al periodo gennaio-settembre 2016 le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,4% in valore, diminuendo però dello 0,2% in termini di volume. A pesare maggiormente sull’andamento dei volumi venduti sono state le vendite di generi alimentari, diminuite dello 0,8% a fronte dell’aumento pari all1,1% che ha interessato il valore (variazione nulla del valore e -0,1% per i volumi di generi non alimentari).
Dalle tabelle relative alle diverse forme distributive si può osservare come a riportare l’andamento migliore sia la grande distribuzione, per la quale l’Istat ha registrato un aumento delle vendite del 5,6%, mentre per le imprese operanti su piccole superfici si rileva un +1,4%. A trainare la grande distribuzione sono soprattutto gli esercizi specializzati che con un incremento del 7,6% fanno meglio degli esercizi non specializzati (+5,2%).