Migliorano le previsioni per gran parte dei Paesi Ue. L'Italia crescerà del 3,4% quest'anno. Il commissario Ue però avverte: "I rischi restano elevati, si vada avanti con le misure di sostegno"
Bruxelles si aspetta che l'Ue torni ai livelli di crescita pre-pandemia "già nel secondo trimestre del 2022, prima di quanto previsto lo scorso autunno". A indicarlo è il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, spiegando che i motivi sono "la recessione del 2020 non così profonda come previsto", e l'avvio della campagna vaccinale. Ciononostante, "uno Stato su quattro avrà bisogno di più tempo" per tornare a crescere.
Aggiunge però il commissario Ue presentando le previsioni economiche d'inverno che "nessuno Stato membro tornerà nel 2022 alle proiezioni di crescita che aveva prima della crisi".
Italia verso un +3,5% - Gli aiuti al Recovery Fund aiuteranno l'Europa a ripartire con una spinta che arriverà fino al 3,5% del Pil. Spiega infatti Gentiloni: "In autunno avevamo previsto che il Recovery potrebbe avere un impatto del 2% sul Pil negli anni in cui sarà operativo. Gli Stati con un Pil pro-capite sotto la media Ue riceveranno la spinta più forte. Considerando uno stimolo di sei anni, il livello del Pil 2021-2026 potrebbe essere più alto del 3-3,5% rispetto a uno scenario senza Recovery".
"Piena fiducia in Draghi" - In merito alla gestione dei fondi Recovery in Italia, il commissario esprime la sua "piena fiducia in Draghi" e spiega: "Con il Recovery siamo di fronte a una potenzialità di crescita molto importante, quindi è molto importante che il governo si formerà vada nella direzione giusta. Ho piena fiducia che l'esperienza, le idee e le capacità del presidente del Consiglio incaricato possano dare un contributo a un governo efficiente ed europeista".
"Rischi elevati, avanti con le misure di sostegno" - Gentiloni mette poi in guardia dai rischi elevati che continuano a "pesare sulla ripresa economica e sono legati in prevalenza agli sviluppi dell'economia" chiedendo quindi di "evitare un ritiro prematuro delle misure di sostegno alle economie" e chiarisce che gli aiuti dovranno essere attivi "anche per le politiche di sostegno al lavoro e all'occupazione".
Il Pil italiano a +3,4% nel 2021 e +3,5% nel 2022 - Secondo le previsioni Ue il Pil italiano, crollato meno del previsto, a -8,8% nel 2020, crescerà del 3,4% nel 2021 (a causa del riporto negativo del quarto trimestre 2020 e la partenza debole di quest'anno", scrive la Commissione Ue nelle sue stime che tagliano il rimbalzo stimato in autunno, visti i dati migliori del 2020. "Un passo simile nel 2022 (+3,5%) sulla base dello slancio guadagnato nella seconda metà dell'anno e della continua ripresa del settore servizi", anche se il Pil "non tornerà ai livelli del 2019 entro il 2022". Le stime non includono però le misure del Next Generation Ue che avrà un "considerevole" effetto di rialzo.
Eurozona a +3,8% nel 2021 - Sarà un po' tutta l'Eurozona a vedere la luce alla fine del tunnel, nonostante tutti i Paesi restino ancora nella morsa della pandemia tra nuova ondata e varianti. Bruxelles stima una crescita del 3,8% nel 2021 e 2022, sottolineando che ci si attende di tornare ai livelli pre-pandemia "prima di quanto previsto dalle stime di autunno".