Secondo i magistrati contabili il ciclo economico resta negativo, ma ci sono segnali incoraggianti: "Serve una stabilità normativa"
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La riduzione del debito pubblico è essenziale per la stabilità finanziaria dell'Italia. Ma "il permanere di condizioni di incertezza sulla possibilità che nel medio termine si possa imboccare un sentiero decrescente rischia di incidere negativamente sulle stesse prospettive di crescita del Paese". Lo sostiene la Corte dei Conti, sottolineando inoltre come sulle pensioni serva "una soluzione strutturale e permanente".
Nel rapporto 2019 sul coordinamento della finanza pubblica si sottolinea la necessità di garantire "una sostenibile normalità alle nuove generazioni, ai lavoratori più anziani, alle imprese, agli investitori internazionali interessati ad avviare attività economiche nel nostro Paese".
"Ciclo negativo, ma segnali incoraggianti" - Nei primi mesi del 2019 il ciclo economico si conferma negativo, ma non sono mancati "incoraggianti segnali di recupero a partire dai buoni risultati della produzione industriale". Il negativo "effetto di trascinamento" che l'esercizio 2018 consegna all'anno in corso, valutabile in due decimi di Pil, indica tuttavia che "anche un tasso di crescita molto modesto presuppone un'ulteriore ripresa delle attività economiche nei prossimi trimestri".
Una soluzione "neutra" per Quota 100 - Secondo i magistrati contabili, Quota 100 ha posto sotto i riflettori l'esigenza di "un maggior grado di flessibilità del requisito anagrafico di pensionamento". Sarebbe però necessaria "una soluzione strutturale e permanente, più neutra dal punto di vista dell'equità tra coorti di pensionati e tale da preservare gli equilibri e la sostenibilità di lungo termine del sistema".
Il "rischio" legato al reddito di cittadinanza - La Corte dei Conti ha inoltre segnalato il rischio che il reddito di cittadinanza "possa scoraggiare e spiazzare l'offerta di lavoro legale". Il Nonostante "l'attenzione posta nel disegnare l'impianto del reddito di cittadinanza e la previsione di un sistema di vincoli e sanzioni potenzialmente efficace nel contrastare gli abusi, resta la preoccupazione per un contesto, come quello italiano, in cui è elevata la quota di economia sommersa e sono bassi i livelli salariali effettivi".