Il presidente di Confindustria: "Sulla scuola non è stato fatto nulla, siamo al punto dell'anno scorso". "Il governo? Sono molto preoccupato per l'autunno"
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Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi attacca i sindacati sulla gestione del Covid. "Sono rimasto colpito di fronte alla possibilità di sedersi a un tavolo - dice - e dare una via al Paese" e non averlo fatto, alla possibilità di "rispondere alle due grandi incognite: salute e riforme. Abbiamo fallito, ma i sindacati hanno fatto un errore. Potevamo costruire quello che i nostri padri hanno fatto con la polio, non abbiamo tempo da perdere".
"Ripresa economica unica via per tenere in piedi il Paese" Intervenendo al Meeting di Rimini, Bonomi afferma di essere"rimasto molto perplesso dell'atteggiamento di molti corpi sociali. I mesi scorsi abbiamo costruito la via per quella ripresa economica fondamentale per tenere in piedi un Paese. Se vogliamo trattare i temi della transizione ecologica abbiamo bisogno di risorse. E la via economica è l'unica che ci può dare le risorse per un Paese che ha un debito monstre".
"Aggiorniamo i protocolli di sicurezza" Sul tema della legge sulla vaccinazione obbligatoria "è troppo facile rimandare la lattina alla politica. C'è una differenza di posizione tra i partiti che difficilmente potrà farci arrivare a una legge. Ma possiamo sederci a un tavolo oggi stesso ed aggiornare i protocolli di sicurezza. Io sono pronto anche oggi se i sindacati si vogliono sedere a un tavolo. Siamo una comunità".
"Green pass? Non si può aspettare la legge, farlo subito" Per quanto riguarda il Green pass, "non abbiamo tempo da perdere, non possiamo aspettare la legge. Abbiamo fatto l'accordo sul protocollo della sicurezza nel momento più difficile del Paese, modifichiamo il protocollo e facciamo subito l'introduzione del Green pass. Abbiamo il dovere e la responsabilità di mettere in sicurezza non le mense - osserva - ma tutti i luoghi di lavoro, come anche la scuola, il futuro del Paese".
"Ok a partecipazione dei lavoratori alla sicurezza sul lavoro" "Nonostante i numeri dicano che non c'è stato un picco nelle morti sul lavoro, anche un solo morto non possiamo accettarlo - spiega ancora Bonomi -. Si possono istituire in ogni azienda delle commissioni paritetiche sui temi della sicurezza. Devo sapere ex ante se un sistema di sicurezza su un macchinario è stato disattivato. Sono pronto domani mattina a firmare sulla partecipazione dei dipendenti alla sicurezza. La mia responsabilità rispetto al Paese viene prima di qualsiasi altra cosa".
"Dobbiamo pagare di più donne e giovani" Secondo il presidente di Confindustria "dobbiamo pagare di più e meglio giovani e donne. E' un processo culturale che dobbiamo portare avanti per costruire l'idea di comunità larga ed inclusiva".
"Sulla scuola non è stato fatto nulla, siamo al punto dell'anno scorso" Bonomi quindi si è concentrato sul tema della scuola, definito come il primo collo di bottiglia nel Paese". "Dobbiamo far ripartire la scuola a settembre ma siamo al punto dell'anno scorso - spiega -, non abbiamo fatto nulla e i sindacati anche sul versante scolastico, dicono no al Green pass".
"Governo? Molto preoccupato per l'autunno" Il presidente di Confindustria inoltre è "molto preoccupato" perché teme che "in autunno l'azione del governo possa venire fermata e non ce lo possiamo permettere. Abbiamo davanti due passaggi importanti: le amministrative in grandi città e dal 3 agosto il semestre bianco. I distinguo dei partiti sono già iniziati. Sono molto preoccupato che l'azione del governo sulle riforme sia rallentata da una maggioranza eterogenea".
"Attendiamo riforma ammortizzatori, non si ride" "Sono passati due ministri del Lavoro e siamo ancora in attesa di una riforma" degli ammortizzatori sociali che "non può essere fine a se stessa, ma accompagnata da politiche attive sul lavoro", aggiunge. "Lo slittamento della riforma degli ammortizzatori sociali ci potrebbe far sorridere, temo però che purtroppo non è questo l'atteggiamento che abbiamo. Noi abbiamo presentato da luglio dell'anno scorso una nostra proposta di riforma, sono passati due ministri del Lavoro e siamo ancora in attesa di una riforma che ogni settimana veniva annunciata".