Secondo l'ente andare in "montagna con mascherina e altre protezioni" è meno contagioso rispetto ad altre situazioni dove si concentrano molte persone
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Secondo l'Uncem, l'Unione dei Comuni montani, stanno fioccando le disdette di prenotazioni fino all'Epifania: "La stima - afferma il presidente dell'ente, Marco Bussone - è del 60% di rinunce". Che, sottolinea, "sono più dannose dello scorso anno: nel dicembre 2020 gli albergatori e i ristoratori sapevano che sarebbero rimasti con numeri ridotti, quest'anno no. E ora è "impossibile ammortizzare" il colpo.
"I maggiori timori non derivano tanto dai numeri dei contagi quanto piuttosto dal dato economico che con una decrescita improvvisa dettata da disdette, mancanza di prenotazioni e dall'impossibilità di arrivare dall'estero, richiede un impegno forte politico. Devono agire governo e Parlamento, con le Regioni - sottolinea ancora il presidente dell'ente -. Nessuno può escludere che serviranno dei ristori. Oppure l'attivazione di specifici fondi di rotazione per le imprese turistiche. Lo capiremo nelle prossime settimane. L'incertezza per ora domina tra tutti, compresi ovviamente i sindaci. Siamo inermi di fronte a questa quarta ondata".
Secondo Bussoni "la montagna, gli spazi aperti e anche lo sci, le attività su pista, su neve e su ghiaccio, con mascherina e altre protezioni imposte dalle normative, sono meno contagiose rispetto ad altre situazioni dove si concentrano molte persone. Gli spazi aperti della montagna non sono causa del Covid, ma molto spesso sono invece soluzione alla diffusione del contagio. Sempre con mascherina ovviamente e con il vaccino per tutti".