Coronavirus, primo weekend di bar e ristoranti riaperti a Milano e Torino
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Il 31 gennaio il ristoratore siciliano ha chiuso il suo locale in centro a Milano: "L'azienda andava bene, ma le spese sono diventate insostenibili senza eventi"
Serrande definitivamente abbassate dal 31 gennaio in piazza Risorgimento a Milano. Lo chef siciliano Filippo La Mantia ha chiuso il suo ristorante a causa del Covid. "Tutte le chiusure, le riaperture, le restrizioni, le messe in sicurezza, i centinaia di migliaia di euro spesi per sanificazione, distanziamento non sono serviti a niente", racconta a Tgcom24. "Ho dovuto chiudere un'azienda di 45 dipendenti in duemila metri quadrati, che andava bene fino a febbraio 2020 e che aveva avuto una buona riapertura, perché le spese sono diventate insostenibili senza più eventi", ha spiegato.
La Mantia, 60 anni, dunque, si è arreso al Covid e ha chiuso il suo ristorante. Non poteva più supportare i costi elevati, racconta a Tgcom24, che "fino a febbraio 2020 erano in linea con il lavoro", ma "senza eventi e attività impossibile garantire a un'azienda così grande di vivere, mancando un reddito importante".
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