Riviste al ribasso le stime anche per il 2019: il Pil italiano crescerà dell'1,1%, lo 0,1% in meno rispetto a quanto precedentemente ipotizzato
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Italia e Gran Bretagna in coda all'Unione europea per la crescita economica, secondo le ultime stime della Commissione Ue. Nel 2018 in entrambi i Paesi il Prodotto interno lordo salirà solo dell'1,3% (per l'Italia a maggio si prevedeva un +1,5%), mentre nel 2019 l'Italia metterà a segno un +1,1% contro una precedente stima dell'1,2% e la Gran Bretagna si fermerà a +1,2%. La crescita più alta prevista per quest'anno è quella dell'Irlanda, a +5,6%.
La Commissione europea ha quindi rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica sull'Italia: 0,2 punti in meno sul 2018 e 0,1 punti in meno sul 2019. Sull'eurozona è previsto un più 2,1% quest'anno (anche in questo caso 0,2 punti in meno rispetto a tre mesi fa) e un più 2% sul 2019 (stima invariata).
Crescita frenata da investimenti ed export - A inizio anno l'Italia ha registrato un rallentamento meno marcato di altre economie avanzate ma "non è riuscita a sfuggire pienamente alla generale perdita di slancio", afferma la Commissione nel capitolo dedicato all'Italia del suo Summer Interim Forecast. Consumi e scorte delle imprese hanno tenuto mentre investimenti e export hanno avuto un effetto frenante, e le prospettive della produzione industriale fanno anche qui presagire una moderazione.
"Il rischio al ribasso per le prospettive di crescita sono diventati più accentuati con le accresciute incertezze a livello globale e interne. A livello interno - prosegue la Commissione - qualunque riemergere di preoccupazioni o incertezze sulle politiche economiche e possibili ricadute sul rifinanziamento delle imprese da tassi di interesse più alti sui titoli di Stato, potrebbero peggiorare le condizioni di finanziamento e smorzare la domanda interna".