Crisi energetica, a Parigi stop all'illuminazione dei monumenti dopo le 22
© Ufficio stampa | Tour Eiffel
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Lo scenario economico è di "stagnazione e inflazione". Il nuovo governo dovrà fare i conti con una vera "emergenza nazionale"
"Lo shock energetico abbatte le prospettive di crescita" e lo scenario economico 2023 è di "stagnazione e inflazione". Lo scrive il Centro studi di Confindustria, che stima il Pil 2022 in rialzo del 3,4% ma un 2023 a crescita zero. Sul fronte caro-bollette, l'aumento dei costi delle imprese italiane è "stimato in 110 miliardi di euro nella media del 2022, per il totale economia, rispetto ai valori pre-pandemia", con un'incidenza dei costi energetici sul totale che passa dal 4,6% al 9,8%.
Crisi energetica e costi insostenibili - Confindustria calcola dunque i costi della crisi energetica e della crisi economica. "L'incidenza dei costi energetici sul totale sale da 4,6% a 9,8%, livelli insostenibili, ai quali corrisponde, nonostante un rialzo dei prezzi di vendita eterogeneo per settori, una profonda riduzione dei margini delle imprese", avvertono gli economisti di via dell'Astronomia. Il prezzo del gas frena la crescita ma "se si riuscisse a imporre un tetto di 100 euro al prezzo, il Pil guadagnerebbe l'1,6% nel biennio.
Emergenza nazionale per il nuovo governo - Confindustria definisce, senza mezzi termini, "complesso, fosco e zavorrante" lo scenario economico che abbiamo davanti. Le parole sono della direttrice generale Francesca Mariotti, presentando le previsioni economiche di autunno del centro studi di Confindustria. "Siamo alle porte dell'insediamento di un nuovo governo che dovrà fare i conti con una vera emergenza nazionale. Questa emergenza non riguarda più solo imprese e industria, riguarda tutti", ha avvertito. "Interventi tamponi non saranno sufficienti e neanche più tanto possibili perché abbiamo una incertezza di tempi: quanto durerà? Certamente non poco. E un'emorragia di risorse pubbliche non possiamo permettercela", ha aggiunto.
Il Pil italiano - Sempre secondo il Centro studi, il Pil italiano "dopo una dinamica positiva nella prima metà del 2022 subisce un aggiustamento al ribasso tra fine anno e inizio 2023, poi recupera piano. La crescita 2022 (+3,4%) è già tutta acquisita ed è molto superiore a quella che si prevedeva sei mesi fa. Per il 2023, invece, c'è una forte revisione al ribasso rispetto allo scenario di aprile (-1,6 punti) che porta alla stagnazione in media d'anno".
Lo scenario con lo stop al gas russo - Inoltre con un arresto completo alle forniture di gas dalla Russia l'Italia perderebbe quasi 300mila posti di lavoro in due anni. "L'effetto finale per l'economia italiana sarebbe stimabile in una minore crescita annua del Pil dello 0,4% nel 2022 e dell'1,2% nel 2023 (-1,5% cumulato nel biennio), delle Ula dell'1,3% cumulato e in 294mila occupati in meno nel biennio", si legge ancora nello studio di Confindustria.
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