Ancora elevato il gender gap

Dal lavoro al risparmio, così le donne italiane

Negli ultimi anni l'occupazione femminile è cresciuta, ma il divario con gli uomini è ancora molto elevato. Le donne sono più parsimoniose rispetto alla componente maschile

08 Mar 2016 - 04:00
 © agenzia

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Lavorano di più rispetto al passato, nonostante il gap – occupazionale e salariale – resti comunque elevato. Inoltre puntano al risparmio, mostrando una più attenta gestione delle finanze: sono le donne italiane nella fotografia, tra le altre, dell'Eurispes in occasione della Festa dell'8 marzo. Un contributo che offre interessanti spunti di riflessione su alcuni argomenti chiave relativi ad un tema particolarmente sentito nel nostro paese.

Sul fronte occupazionale, di recente abbiamo visto come il tasso di disoccupazione femminile sia più basso di quello maschile nei paesi europei in cui il mercato del lavoro gode di buona salute (Regno Unito, Austria e Germania, ad esempio, ma anche Francia nonostante un tasso di disoccupazione generale oltre il 10%).

Nel decennio 2003-2013, ricorda l'Eurispes citando in questo caso l'Osservatorio JobPricing (Gender Gap, Report 2015), il mercato del lavoro si è gradualmente modificato nella sua composizione per genere: da un lato, infatti, è cresciuta la presenza femminile (l'8% in più tra gli occupati), dall'altro è diminuita la componente maschile passando dal 69,13% del 1993 al 64,81% del 2013. Tuttavia, rileva ancora JobPricing stavolta nell'edizione 2016 del Gender Gap Report, la retribuzione annua lorda risulta essere pari a 29.985 euro per gli uomini quando per le donne è di 26.725 (in termini percentuali un divario di 12,2 punti a favore della componente maschile).

Forse anche per questo motivo non deve stupire se, come emerge dall'indagine Eurispes, nell'ultimo anno almeno una donna su cinque ha svolto un secondo lavoro per arrotondare le entrate, soprattutto nella fascia di età 25-34 anni nelle Isole e nel Nord-Est. In più il 25,4% delle intervistate dichiara di avere fatto richiesta di un prestito a banche e istituti di credito al fine di coprire diversi capitoli di spesa. Dalla rata del mutuo – il più diffuso – alle cure mediche (il 21,8%, quattro punti in più rispetto agli uomini). Il 34% delle italiane dichiara di ricorrere ad un prestito per pagare i debiti accumulati. Tra gli uomini la quota sale al 38,4%.

In generale le donne sono più parsimoniose. Spiega l'Eurispes che durante il 2015 il 54,5% ha constatato una riduzione del proprio potere d'acquisto. L'82,7% delle donne italiane, quindi, ha scelto con maggiore frequenza di acquistare prodotti scontati e il 71,1% si dice più disposto ad abbandonare le abitudini, anche cambiare marche alimentari se più convenienti. È nei prodotti tecnologici, soprattutto, che si evidenzia una diminuzione d'acquisto rispetto agli uomini.

Altro aspetto interessante è analizzare l'approccio delle donne italiane alla sharing economy, la cosiddetta economia della condivisione. Ad avvicinarsi al car sharing è stato appena l'8% delle italiane, al bike sharing il 7,9%, per lo più 18-24enni. La sharing economy, nel suo complesso, coinvolge in verità un numero di utenti ancora relativamente basso, ma gli uomini si mostrano più curiosi: il 14,3% usufruisce dei servizi di car sharing, l'8,3% del bike sharing.

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