Il presidente Boccia: "Governi e imprenditori devono essere corresponsabili, è finita la fase dell'autosufficienza. Da soli non ce la faremo". Assolombarda: "Non bastano 2-3 miliardi di taglio del cuneo"
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"Non servono pochi miliardi di abbattimento del cuneo, ne servono almeno 13 o 14, non certo i 2 miliardi e qualcosa di cui leggiamo nella Nadef". Lo ha affermato il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi, chiedendo al governo interventi decisi con la Legge di Bilancio. "Non rispondeteci con un elenco di 27 o 39 proposte diverse, non parlateci di nuovo umanesimo e di nuovo rinascimento. Questa volta stupiteci", ha aggiunto.
Boccia: "Servono rigore e crescita" - Chiede una Legge di Bilancio impostata su "rigore e crescita" il presidente di Confindustria Vincenzo Bocci, anche lui all'assemblea di Assolombarda a Milano. "Quella legge - chiarisce - deve essere un passo per una visione in questi termini, coniugando rigore e crescita. Dobbiamo intervenire sui nodi dello sviluppo, ma siccome le forze non sono elevate occorre fare un passo di coerenza con le politiche economiche nazionali ed europee. Ci sono messaggi previsionali chiari e quelli del governatore Draghi e della Bce sono altrettanto chiari".
Il numero uno di Viale dell'Astronomia avverte poi: "E' finita la fase dell'autosufficienza, da soli non ce la faremo. Questo vale per noi ma anche per i governi. Occorre essere corresponsabili, non ci può essere una parte responsabile e una parte non responsabile".
Conte: "Voltiamo pagina e vinciamo insieme" - Agli industriali ha risposto Giuseppe Conte, che dal palco dell'assemblea di Milano ha detto: "Dobbiamo recuperare risorse dall'efficientamento della spesa pubblica, ma nella consapevolezza che i tagli lineari non sono certo quello di cui il Paese ha bisogno, non è certo l'intervento ottimale". Il premier ha poi ammesso che "per troppi anni la politica non ha saputo ascoltare le istanze di tutto il mondo produttivo, si è irrigidita, si è chiusa nel suo specchio autoreferenziale". Conte ha promesso che il governo vuole "voltare pagina" dopo anni in cui "la politica si è arrugginita chiudendosi nella sua autoreferenzialità. Il Paese ha voglia di correre, le nostre porte sono sempre aperte, affrontiamo e vinciamo le sfide tutti insieme".
"Serve un fisco più giusto" - Il presidente del Consiglio ha poi assicurato: "Stiamo lavorando alla riforma fiscale perché vogliamo un fisco più efficiente e più giusto. L'obiettivo non è aumentare il carico fiscale ma diminuirlo". Inoltre esclude "l'introduzione di qualsiasi patrimoniale. Non c'è alcuna intenzione di penalizzare il settore dell'edilizia". Infine, avverte: "Far ripartire la crescita richiede un duplice sforzo: fronteggiare la congiuntura avversa e risolvere i problemi di lungo periodo dell'economia italiana. L'Italia è solida e resiliente, il tasso di disoccupazione ad agosto è calato ed è confortante anche il dato della disoccupazione giovanile". Inoltre, il premier ha parlato del "grande progetto riformatore del governo per una semplificazione amministrativa, per una giustizia più rapida ed efficiente, per non avere più cifre bloccate nei bilanci in attesa della soluzione delle controversie".
Il premier ha parlato davanti a una platea di personalità, tutte arrivate per l'assemblea che si è tenuta al Teatro della Scala di Milano. Tra gli altri, il Capo dello Stato Sergio Mattarella, la presidente del Senato Elisabetta Casellati, il padrone di casa, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, l'amministratore delegato di Fininvest Danilo Pellegrino e il sovrintendente e direttore artistico della Scala Alexander Pereira.