Il premier twitta: "Dalla Ue non ci aspettiamo lezioni". Il commissario agli Affari economici replica: "Non siamo maestri ma interpreti"
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Il target del deficit al 2,6% era "un obiettivo compatibile con un quadro macroeconomico diverso". A spiegarlo, in risposta alle affermazioni della Bce sui rischi per il governo italiano di centrare l'obiettivo a causa del quadro economico peggiore del previsto, è il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Il quale, comunque, garantisce che "comunque rispetteremo i vincoli".
Il richiamo della Bce all'Italia, contenuto nell'ultimo bollettino di Francoforte, non lascia indifferente il titolare del dicastero economico. "La Bce ammette che il quadro macroeconomico è molto peggiore di sei mesi fa e c'è l'ovvia implicazione per i conti pubblici", commenta però Padoan.
Il governo è comunque al lavoro per rispettare gli impegni presi e rispondere alla richiesta di uno sforzo maggiore di consolidamento avanzata dalla Banca centrale: "Stiamo lavorando alla legge di Stabilità. Che, per definizione, impatta sui conti".
Renzi attacca: "Basta lezioni" - "Noi rispettiamo il 3%. Siamo tra i pochi a farlo. Dall'Europa dunque non ci aspettiamo lezioni, ma i 300 miliardi di investimenti". Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
La replica al premier di Katainen - Puntuale la replica da Bruxelles al tweet del premier. Il neocommissario europeo agli Affari economici Jyrki Katainen ribatte: "Non siamo maestri, ma siamo interpreti di quanto tutti i Paesi rispettano gli impegni presi e di quello che hanno promesso agli altri Paesi".