INTERVISTA A PAOLA TENTORI

Difendersi da prodotti rischiosi si può L'Ue scende in aiuto dei consumatori

Intervista a Paola Testori Coggi, a capo della direzione generale per la Salute e i consumatori dell'Unione Europea

30 Mar 2014 - 13:32

Un argomento molto delicato, che necessita di essere approfondito. Molto, troppo spesso, non facciamo caso alle etichette di indumenti, prodotti tessili, giocattoli. Dietro questi si possono celare minacce e seri pericoli per noi e per i nostri bambini. In particolare quando gli acquisti sono online e le possibilità di verifica sono ridotte.

L'Unione Europea da anni viene in aiuto del consumatore. Si celebra il 10mo annivesario del sistema europeo d'informazione rapida sui prodotti pericolosi diversi da quelli alimentari (RAPEX). La tutela per il pubblico è totale e i risultati si vedono: solo nel 2013 gli Stati membri hanno adottato in tutto 2363 provvedimenti, il 3,8% in più rispetto al 2012. Abbiamo intervistato Paola Testori Coggi a capo della direzione generale per la Salute e i consumatori della Commissione europea dal mese di aprile 2010.

Difendersi da prodotti rischiosi si può L'Ue scende in aiuto dei consumatori

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Quali sono i prodotti - non alimentari- che presentano più rischi?
Le statistiche per il 2013 appena pubblicate dalla Commissione Europea sull'attività del sistema Europeo di allerta rapida sui prodotti di consumo pericolosi (RAPEX) mostrano che le categorie di prodotti più spesso segnalate a livello europeo sono abbigliamento e giocattoli, seguite da dispositivi elettronici, veicoli e prodotti cosmetici. A grandi linee, queste stesse categorie sono state tra le più segnalate anche dalle autorità italiane.

Di che rischi si tratta e quali sono i materiali più dannosi alla salute?
I prodotti pericolosi segnalati all'interno del sistema RAPEX presentano una vasta gamma di rischi. Ai prodotti di abbigliamento per bambini si associano frequentemente rischi di strangolamento dovuti alla presenza di stringhe o nastri intorno al collo non permessi dalle norme e standard europei. Sempre nell'abbigliamento, sono state ricevute notifiche di prodotti di pelletteria e calzature che contengono cromo esavalente, sostanza tossica che può causare forti reazioni allergiche. O ancora, si sono registrate allerte su tinture per tessuti che rilasciano ammine aromatiche cancerogene. Altri rischi gravi sono legati alla presenza di ftalati nei giocattoli, sostanze chimiche pericolose perché considerati distruttori endocrini, o alla presenza di piccole parti che i bambini più piccoli possono ingerire. Infine, si possono citare alcune sostanze pericolose e proibite come la formaldeide ritrovate in prodotti cosmetici, di recente anche in Italia.

I prodotti dannosi possono anche nascondersi all'interno di altri prodotti, come si può monitorare la situazione?
Uno dei valori aggiunti della presenza di un efficiente sistema di scambio rapido di informazioni tra autorità di sorveglianza nei vari paesi europei, è proprio quello di consentire che nuovi rischi o nuovi prodotti pericolosi siano immediatamente portati all'attenzione di tutte le autorità competenti. Il dialogo e il coordinamento tra le autorità nazionali e la Commissione Europea vanno proprio nella direzione di identificare, non appena emergono, nuovi scenari di rischio, nuove categorie e prodotti pericolosi.

I giochi per i bambini in particolare necessitano di un controllo ancora più accurato. Quali sono quelli da evitare?
Secondo le statistiche RAPEX, tra i rischi più spesso associati ai giocattoli vi sono quelli legati alla presenza di piccole parti, che i bambini più piccoli possono ingerire e soffocare. E' pertanto importante prestare attenzione alle indicazioni di età contenute sui prodotti. Altri rischi sono meno noti ma altrettanto importanti, ad esempio i rischi per l'udito dati da giocattoli che emettono suoni troppo elevati. I giocattoli hanno un ruolo fondamentale nella crescita e nell'educazione dei bambini. La Commissione europea ha pubblicato utili consigli elaborati con associazioni di consumatori e produttori di giocattoli per promuovere acquisti sicuri. . Un nostro consiglio è di servirsi di rivenditori di cui si ha fiducia e, ad acquisto avvenuto, se genitori si accorgono di possibili difetti che possono comportare rischi, è importante che lo segnalino alle autorità competenti affinché vengano fatti i dovuti accertamenti. Deve rassicurarci il fatto che sia in vigore una stringente normativa europea sulla sicurezza dei giocattoli, alla quale i produttori si impegnano attivamente ad attenersi. In ciascuno Stato membro, vi sono autorità di sorveglianza del mercato che lavorano alacremente per garantire che i prodotti pericolosi immessi sul mercato siano tempestivamente rimossi. Il sistema RAPEX garantisce che le informazioni sui provvedimenti presi in un contesto nazionale siano diffuse a tutte le altre autorità nazionali per darvi adeguato seguito. I dati RAPEX degli ultimi dieci anni ci mostrano come tale attività di sorveglianza sia in crescita continua.

Da dove provengono questi prodotti pericolosi?
La maggior parte dei prodotti pericolosi segnalati nel 2013, il 64%, proviene dalla Cina. Questo dato non deve tuttavia allarmare su una presunta “invasione” di prodotti pericolosi di origine cinese, poiché, vista l'enorme presenza sul mercato europeo di prodotti fabbricati in Cina, è inevitabile che anche la maggior parte di quelli pericolosi abbia tale provenienza. Inoltre, si tratta di percentuali ormai pressoché stabili negli anni. L'Unione Europea è tuttavia attenta agli sviluppi e intraprende un'attività di coordinamento con le autorità cinesi per migliorare il monitoraggio e la cooperazione ed incrementare la sicurezza. La porzione di prodotti pericolosi prodotti nell'Unione Europea si attesta invece sul 15%, in maggioranza veicoli di case automobilistiche europee.

Come si riesce nella pratica a sensibilizzare la popolazione? E' possibile difendersi?
La cultura della difesa della salute dei consumatori è importante ed è fondamentale promuoverla sia tra la popolazione, sia all'interno delle istituzioni. E' importante che ad affiancare il lavoro delle autorità nazionali ed europee e gli sforzi fatti da molti produttori per attenersi agli standard di sicurezza, vi siano consumatori vigili che mantengano alta l'attenzione sui prodotti che acquistano. I consumatori possono ad esempio attentamente verificare la presenza negli imballaggi o sui prodotti stessi di informazioni e avvertimenti per un utilizzo sicuro e segnalare eventuali mancanze. Possiamo inoltre contare, soprattutto noi in Italia, su attente ed efficaci associazioni di consumatori, che contribuiscono a vigilare su rischi e prodotti.
Infine, grazie al lavoro del RAPEX a supporto di acquisti più sicuri, i consumatori europei hanno accesso, tramite il sito internet della Commissione Europea a informazioni sui prodotti pericolosi ritirati dai mercati di tutti paesi dell'Unione. Dai risultati preliminari di un sondaggio che stiamo conducendo sull'utilizzo del sito, risulta un suo ampio uso proprio da parte di consumatori europei. Il consiglio è dunque di consultarlo prima di acquistare prodotti, specialmente se si sta procedendo ad acquisti online, o se si hanno dubbi sulla sicurezza di quelli di cui si è già in possesso.

Per concludere, una volta individuati prodotti dannosi come si comporta la UE attraverso RAPEX, come interviene?
Il sistema RAPEX, coordinato dalla Commissione Europea, raccoglie, diffonde e pubblica le informazioni su prodotti pericolosi ritirati dal mercato nei paesi dell'Unione Europea. Attraverso le notifiche diffuse dal RAPEX tutte le autorità nazionali sono allertate rapidamente sui rischi e le misure intraprese da uno Stato membro: le stesse autorità sono tenute a dar seguito a tali notifiche rintracciando i prodotti e prendendo le adeguate misure. In tal modo, il sistema RAPEX ha contribuito a ridurre la presenza di prodotti pericolosi in vendita nei nostri negozi. Penso che si possa affermare senza timore che il RAPEX sia una storia di successo per l'Unione Europea, un esempio di come esistano strumenti e metodi di lavoro comuni, al servizio esclusivo di proteggere tutti i cittadini europei.

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