Forti critiche, tra gli altri, arrivano da parte di Confcommercio e Assoturismo Confesercenti
Imprese, partite Iva e professionisti protestano contro gli aiuti stanziati dal decreto Sostegni, definiti "insufficienti". Per il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ci sono ancora "forti limiti". Bocciata la bozza che prevedeva tremila euro a pioggia per autonomi e partite Iva, ha prevalso un calcolo molto più penalizzante. L'unico aspetto giudicato positivo è l’eliminazione dei codici Ateco, che avevano lasciato fuori dai ristori del 2020 intere categorie.
Dello stesso parere di Sangalli è Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti: "Le attività del turismo sono ferme ormai da un anno, senza sostegni adeguati non potremo più riaprire. Ci aspettavamo molto di più". Intanto la Cgia, nella nota del weekend, ha spiegato che i fondi, a copertura delle perdite della seconda ondata, arriveranno "con almeno tre mesi e mezzo di ritardo".
Le proteste di professionisti e partite Iva - Sono molte le associazioni di lavoratori a considerare "insufficienti" le risorse stanziate dal dl Sostegni. "Le partite Iva sono state escluse ingiustamente dai ristori l’anno scorso e ora ci troviamo nella situazione in cui alcuni soggetti hanno preso doppi e tripli ristori mentre gli autonomi rimangono solo con questo sostegno", ha detto Emiliana Alessandrucci, presidente del Colap, associazione che rappresenta i lavoratori autonomi. Per molte microimprese che non sono rientrate tra i beneficiari degli aiuti pubblici questo contributo, che sarà intorno ai mille euro, "risulta assolutamente iniquo".
Il settore del catering - Profonda delusione è anche espressa dagli occupati nel settore dei catering, che ritengono totalmente insufficiente quanto previsto dal decreto a fronte di aziende rimaste ferme per un anno e con una perdita di fatturato del 90%.
Il bonus e l'esclusione dai ristori - Come riporta il Corriere della Sera, questa tornata di aiuti ai lavoratori autonomi e professionisti avrebbe dovuto sanare l'esclusione subita lo scorso anno. Nel 2020 infatti partite Iva e professionisti ordinistici hanno ricevuto solo un bonus una tantum e sono stati esclusi da tutti i contributi a fondo perduto.