Il presidente della Bce: "La politica fiscale sostenga il rilancio con una selezione della spesa. Basta focalizzarsi sull'aumento delle tasse"
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"Le banche non devono aspettare la fine dell'esame Bce per ripulire i propri bilanci, ma dovrebbero prendere misure correttive prima che venga completato l'intero processo". Lo ha detto il numero uno dell'Eurotower, Mario Draghi, in un discorso a Parigi, sottolineando che "un sistema bancario sano è necessario per arrivare ad una ripresa sostenibile".
E il rilancio, continua, va sostenuto con un'accurata revisione della spesa e con una politica che non vada di nuovo ad aumentare le tasse. "La politica fiscale - dice infatti il leader di Francoforte - può supportare la crescita assicurando una migliore composizione del consolidamento, meno focalizzata sull'aumento delle tasse e più sulle priorità di spesa". E aggiunge che "non ha senso allentare il consolidamento ora che il lavoro più duro è stato fatto".
"Nessuna perdita di sovranità" - Draghi precisa che sottoporre le politiche di bilancio e le riforme strutturali all'esame dei Paesi partner non significa "una perdita di sovranità", spiegando che dopo le crisi degli anni Settanta e Ottanta "nessuno può concludere che il ritorno a una mera giustapposizione di politiche nazionali possa migliorare la situazione in ognuno dei nostri Paesi. Ma i risultati positivi - aggiunge - sono stati raggiunti attuando politiche coerenti tra i vari Stati".
La politica espansiva di Francoforte, continua, dovrebbe sostenere "una ripresa graduale nei prossimi anni" e "nel caso di uno scenario di rischio al ribasso", l'Istituto centrale "è pronto a varare ulteriori misure e fare tutto il necessario per mantenere la stabilità dei prezzi".