Cresce anche il numero di aziende che hanno deciso di usufruire della rete per vendere beni o servizi al di fuori dei confini nazionali, ma ad oggi meno di un terzo del fatturato totale viene dall'estero
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La rete continua a farsi largo tra i canali di vendita tradizionali, affiancandoli se non addirittura sostituendoli. I risultati che hanno interessato i principali attori negli ultimi anni stanno infatti convincendo sempre più imprenditori a tentare la via dell’e-commerce, tanto da far riportare al numero di imprese online tassi di crescita considerevoli.
Secondo una recente analisi della Camera di Commercio di Milano, solo in Lombardia il numero delle imprese che vendono beni o servizi via web è aumentato del 9% nel corso dell’ultimo anno e del 113% rispetto a sei anni fa, arrivando a toccare le tremila unità e dando lavoro a oltre cinquemila addetti.
Risultati ancora migliori si possono osservare a livello nazionale. Secondo lo studio, negli ultimi dodici mesi il numero delle imprese e-commerce è aumentato di dieci punti percentuali, mentre se si allarga il confronto agli ultimi sei anni emerge un progresso di ben 118 punti. La città con il numero più elevato di imprese che vendono in rete è Roma, con 1.400 sedi d’impresa, mentre Milano è quella che può vantare il più alto numero di addetti: 3.126 contro i duemila della Capitale.
Nonostante le buone performance, bisogna però sottolineare che sul totale delle imprese attive sul territorio italiano, la quota di quante vendono i propri prodotti online è ancora piuttosto esigua. Questo perché per molte imprese, soprattutto di micro o piccola dimensione – il segmento più colpito dalla crisi economica –, è ancora difficile investire in maniera ottimale.
Fatto sta che, per quelle che hanno deciso di puntare sulle vendite online, circa un terzo del fatturato complessivo arriva dalle vendite al di fuori dei confini nazionali: in media si parla del 29% nel 2016 contro il 27% del 2015. Un dato che varia poi a seconda di alcune condizioni. Nei siti multilingua, per esempio, il fatturato estero è pari al 35% del totale contro l’8% di quelli realizzati solamente in lingua italiana. Un fatturato estero più elevato si rileva poi nelle imprese dedite all’e-commerce che possono vantare una presenza fisica in altri Paesi (con sedi all’estero o facendo parte di gruppo multinazionali).