Con 7,7 miliardi di euro il turismo genera il 47% del giro d’affari del commercio online
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Il turismo soprattutto, ma anche l'informatica e l'elettronica, l'abbigliamento e l'editoria. Sono questi i principali settori che stanno attirando sempre più italiani verso il commercio online. In realtà però ce ne sono anche di “emergenti” come ad esempio quello del beauty, quello del Food&Grocery e quello dell'arredamento.
Fatto sta che la penetrazione dell'e-commerce, per dirla con le parole del direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, ha ormai raggiunto il 4% di tutte le vendite retail (ovvero al dettaglio) d'Italia. E' però anche vero che siamo ancora piuttosto indietro rispetto agli altri principali mercati occidentali. La quota dell'e-commerce sul totale delle vendite retail in Germania, Stati Uniti, Francia e Regno Unito è quattro volte superiore alla nostra.
Un dato notevole è quello relativo alla crescita del valore delle vendite. Stiamo parlando di un +16% nel 2015 rispetto al 2014, a 16,6 miliardi di euro (+2,2 miliardi di euro). Guardando ai singoli settori l'editoria, con un +31%, è quello che ha riportato la crescita in valore maggiore.
Buone anche le performance di turismo, +14%; informatica ed elettronica, 21%; e dell'abbigliamento, +19%. Ma guardiamoli nel dettaglio.
L'editoria, nonostante l'imponente crescita registrata nel 2015, non rappresenta però una quota elevata nel totale del fatturato dell'e-commerce: il 4%, pari a 593 milioni di euro. Al contrario il turismo ne rappresenta ben il 47%, pari a 7.762 milioni di euro. La quota sul fatturato totale dell'abbigliamento è invece del 9%, 1.512 milioni di euro; quella delle Assicurazioni del 7,5%, 1.235 milioni.
Un ruolo importante per l'e-commerce è giocato oggi dal mobile: nel 2015 gli acquisti da smartphone sono aumentati del 64% rispetto al 2014 arrivando a rappresentare il 10% del totale degli acquisti online e un valore di 1,7 miliardi di euro.