"Un'azienda così importante - ha sottolineato il ministro - non deve chiudere nel nostro Paese neppure uno dei centri di produzione"
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"Un'azienda così importante non deve chiudere nel nostro Paese neppure uno dei centri di produzione". Lo afferma il ministro per lo Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, riferendo in Aula della Camera sul caso Electrolux e confermando la volontà del governo di "non consentire il trasferimento in altri Paesi, come la Polonia".
Il governo si muove con "due vincoli", spiega Zanonato. Il primo è costituito dal fatto che "non c'è una sola azienda da incentivare, ogni meccanismo tende a moltiplicarsi per le diverse situazioni e le risorse in questa fase sono ridottissime".
Poi c'è la "normativa europea" che "non consente aiuti di stato". Quindi - spiega il ministro dello Sviluppo economico - sono stati individuati alcuni strumenti che possano sostenere il gruppo svedese perché resti in Italia come i finanziamenti a "sostengo di progetti di ricerca e innovazione che non rientra nell'aiuto di Stato, ci muoviamo in questa direzione".
"Le Regioni, in particolare il Friuli e il Veneto, sono disponibili a mettere risorse ma anche in questo caso bisogna rispettare la normativa europea". Infine si può usare "la cassa integrazione e gli ammortizzatori che a fronte di una riduzione di orario consentono ai lavoratori di mantenere il loro reddito".
Camusso: "Bene retromarcia, ma dica piano" - "Se Electrolux fa una retromarcia rispetto all'idea di chiudere gli stabilimenti, è sicuramente importante. Ma deve dirci cosa intende fare". Lo sottolinea il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. "Abbiamo sempre detto - aggiunge - che il punto fondamentale è il piano industriale e capire quali sono le intenzioni, perché l'azienda è presente sulla pubblica scena parlando di riduzione di salari e di chiusura di uno stabilimento". Per il leader Cgil, Electrolux deve riferire le sue intenzioni in merito a "produzione e caratteristiche", oltre che "retrocedere dall'idea che si possono tagliare i salari dei lavoratori".