L'ex ministra del Lavoro e delle Politiche sociali è intervenuta ai microfoni di "Pil&Contropil" in onda venerdì 21 settembre alle ore 19.30 su Tgcom24
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L'ex ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero è intervenuta ai microfoni di "Pil&Contropil" in onda venerdì 21 settembre alle ore 19.30 su Tgcom24 e ha ripercorso gli eventi che l'hanno portata a essere uno dei capri espiatori dell'attuale governo: “Vorrei domandare se sembri civile che ci sia stata questa personalizzazione, questo cinico sfruttamento di un nome a scopo di consenso elettorale. Io grazie al Cielo e alle persone a me vicine, anche ai miei studenti, abbastanza forte da superare con equilibrio tutto questo. Però credo che ci dovremmo interrogare, perché questo oggi è capitato a me, potrà capitare ad altri: ma ritengo che si possa contrastare una legge, ma molte delle argomentazioni che sono state usate in modo malvagio, cinico e spietato erano soltanto dirette a creare scontento per poterlo sfruttare. E’ la tecnica conosciuta fin dall’antichità della ricerca di un capro espiatorio: individui qualcuno e dici che è il tuo nemico. E puoi dire che fatto fuori, si spera in maniera metaforica, i tuoi problemi saranno risolti”.
L'ex ministro del governo Monti ha commentato anche l'ipotesi del pensionamento a “quota 100”: “Mettiamo pure che siano 8 miliardi, ma vanno trovati per il 2019, 2020, 2021 e così via… ogni anno. Però si vuole ridurre la tassazione, non si vogliono ridurre le altre spese. Possiamo decidere di spendere ancora per le pensioni, ma a me pare che la cosa importante sarebbe decidere di spendere per il lavoro. Ma non con la logica ‘vai fuori tu che entro io’ perché è una logica che non ci ha portato bene”.
E sull'ipotesi avanzata dall'Esecutivo di realizzare pensioni cosiddette di "cittadinanza", la docente dell'Università di Torino commenta: “Oggi abbiamo pensioni basse anche perché in passato si è consentito di andare in pensione giovani. Alcune persone sono oggi in pensione da 40, 45 anni, quindi hanno una vita da pensionati più lunga della vita da lavoratori”.