Economie emergenti

La Cina rallenta ancora

Pechino ha fissato per quest'anno l'obiettivo di crescita al 6,5%, meno di quanto inizialmente previsto

06 Mar 2017 - 14:03

Le economie emergenti dovrebbero riprendere la loro marcia già nel 2017. Cresciute a ritmi superiori rispetto a quelle avanzate anche negli anni della crisi, gli emergenti hanno tuttavia registrato negli ultimi tempi un deciso rallentamento, complici l'incertezza economica e la riduzione degli scambi mondiali.

Diversi studi sostengono che si continuerà ad assistere ad uno spostamento dell'economia globale in futuro, con gli emergenti che presenteranno tassi di crescita maggiore (i mercati asiatici tra i più vivaci). Intanto, per quest'anno, il Fondo monetario internazionale stima il Pil globale in aumento del 3,4% quest'anno e del 3,6% nel 2018, rivedendo al rialzo le previsioni relative proprio alle economie avanzate.

E mentre la ripresa si consolida grazie soprattutto al contributo degli emergenti e delle economia in via di sviluppo, rischi al ribasso possono derivare dalle spinte protezionistiche (che coinvolgono soprattutto gli Stati Uniti) e la risalita dei prezzi delle materie prime. In tale contesto, la Cina – seconda economia mondiale – resta un punto interrogativo.

Pechino, infatti, potrebbe rallentare ancora (con ripercussioni, da non escludere, sui mercati vicini). La Cina ha fissato in queste ore il target di crescita al 6,5%, un taglio rispetto alla forchetta 6,5-7% inizialmente prevista e leggermente in calo dopo il 6,7% del 2016, il valore più basso dal 1990.

Da diverso tempo Pechino sta cercando di spostare la dipendenza della propria economia dalle esportazioni alla domanda interna (cioè ai consumi interni e agli investimenti) e nelle intenzioni espresse dalle autorità cinesi questa condizione verrà rafforzata ulteriormente nel 2017. A gennaio, però, le esportazioni cinesi sono aumentate di quasi otto punti percentuali, un balzo in avanti notevole rispetto al -6,1% di fine 2016.

In generale, lo scorso anno, le esportazioni della Cina sono diminuite di oltre sette punti a causa del rallentamento economico globale e della transizione del modello economico che il paese sta adottando. Sempre a gennaio la produzione industriale è cresciuta del 6% (+6,2% a dicembre), mentre il PMI manifatturiero ha indicato un'ulteriore decelerazione. A febbraio è rallentato anche quello dei servizi. In crescita le vendite al dettaglio, sulla scia di quanto osservato già nei mesi precedenti e in linea con gli attuali obiettivi di Pechino.

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