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Esenzione bollo auto storiche 2024: cos'è e come ottenerlo

Dalle regole per iscrivere la propria macchina nel registro di quelle considerate di interesse storico agli sconti sulla tassa automobilistica: cosa bisogna sapere

18 Set 2024 - 17:44
 © ufficio-stampa

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Chi possiede una macchina vecchia potrebbe non dover più pagare il bollo auto oppure potrebbe godere di una riduzione della tassa automobilistica. Ma a una condizione: l'auto deve avere almeno 20 anni, meglio ancora se ne ha 30 o più. Infatti, i veicoli vecchi di almeno vent'anni, a certe condizioni, sono considerati di interesse storico. Ecco cosa bisogna sapere.

Quando un'auto è di interesse storico?

  In base alle norme vigenti, un veicolo è considerato di interesse storico e collezionistico se ha più di 20 anni di anzianità e se è iscritto in uno dei registri storici individuati dall'art. 60 del Codice della strada, cioè: Asi, Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo, Storico Fmi, che sono gli enti incaricati di salvaguardare il patrimonio culturale rappresentato dalle auto d'epoca, verificandone anche l'effettiva originalità storica. Per poter rientrare in questi registri, il proprietario deve fornire una certificazione che attesti che la macchina è totalmente originale (come uscita di fabbrica), salvo modifiche che ne permettano la circolazione. Va da sé, dunque, che per poter fare richiesta di questa certificazione, l'auto deve avere tutte le componenti originali, essere in perfetto stato e anche gli interni devono essere come appena usciti di fabbrica. L'iscrizione nel registro apre la strada a uno sconto della tassa automobilistica o all'esenzione.

Quanti anni deve avere un'auto per diventare storica?

 Fino al 2014 una macchina veniva considerata storica se immatricolata almeno 20 anni prima e aveva diritto all'esenzione del bollo. Con la Legge di Stabilità del 2015 il periodo passato dalla prima immatricolazione è stato aumentato a trent'anni. Nonostante l'annuncio di un giro di vite per le certificazioni delle auto storiche, attualmente sono quindi necessari 30 anni perché un veicolo si possa considerare storico a tutti gli effetti e possa godere dell'esenzione dal pagamento del bollo. Invece, le macchine che hanno tra 20 e 29 anni sono considerate di interesse storico e i proprietari possono, a certe condizioni, ottenere uno sconto della tassa automobilistica. Le auto che hanno oltre 20 anni e meno di 30 sono eleggibili ad auto storiche quando rientrano tra quelle riportate nella lista di Salvaguardia stilata dall'Aci.

Auto d'epoca: cosa è la Lista di Salvaguardia dell'Aci Storico?

 Si tratta di un elenco di auto con anzianità tra i 20  e i 29 anni, pubblicato sul sito dell'Aci Storico. I modelli presenti nella lista sono da considerare di reale interesse storico e pertanto meritevoli di attenzione e salvaguardia. Lo scopo di questo elenco è restringere il campo dei veicoli potenzialmente storici, per evitare di considerare tali tutte le auto per il solo fatto che abbiano raggiunto 20 anni di età.

Le auto storiche possono circolare su strada?

 Sì, ma devono essere iscritte al Pubblico Registro Automobilistico (Pra). Inoltre, devono avere tutte le dotazioni in regola, specie l'impianto d'illuminazione e acustico (clacson), oltre a quello frenante e di scarico. A questa regola esiste una eccezione: le auto d'epoca che non posseggono più le caratteristiche atte a circolare su strada e che, pertanto, vengono cancellate dal Pra.

Auto d'epoca e auto storiche: che differenza c'è?

 Secondo quanto previsto dall'articolo 60 del codice della strada, le auto storiche sono divise in due gruppi: macchine d'epoca e veicoli di interesse storico. Le prime sono da collezione: sono state cancellate dal Pubblico registro automobilistico Pra poiché non posseggono più le caratteristiche per circolare su strada, sono iscritte in un apposito elenco e non possono viaggiare se non in occasione di manifestazioni e raduni, come per esempio la fiera Milano AutoClassica. Le auto di interesse storico sono ancora iscritte al Pra e possono circolare. Inoltre, sono sottoposte a revisione periodica. 

Auto storica: quali documenti servono?

 Per iscrivere una macchina al registro delle auto storiche bisogna produrre diversi documenti, come la copia del documento di riconoscimento del proprietario; la copia del certificato di proprietà del veicolo o il foglio complementare; la copia del libretto di circolazione; i moduli compilati per l'iscrizione e alcune fotografie della vettura: fronte, retro e profili, interno e telaio, motore con evidenza del numero di serie. Solitamente la pratica viene sbrigata in circa due mesi. Non tutte le macchine ottengono l'iscrizione: se non si è in possesso di requisiti di storicità sufficienti, la domanda viene respinta. 

Certificato di rilevanza storica CRS: quali requisiti sono necessari?

 La macchina deve essere in buono stato di conservazione e “originale”, cioè non devono essere state fatte modifiche che ne abbiano stravolto in maniera sostanziale le caratteristiche. Poiché il requisito dell'originalità ha la prevalenza, un veicolo un po' logoro potrebbe essere accettato nel registro purché risulti, appunto, "originale". Una volta accolta la domanda, al proprietario della macchina viene rilasciato un attestato di iscrizione del veicolo al registro e il certificato di Rilevanza storica o CRS. A questo punto, l'ente gestore del registro comunicherà al Pubblico Registro Automobilistico (Pra) la variazione dello stato dell'auto e si avrà diritto all'esenzione del bollo per le macchine storiche, cioè quelle che hanno 30 anni o più, e alla riduzione del 50% per le auto che hanno tra 20 e 29 anni.

Auto storiche, assicurazione e bollo: quali sono i vantaggi?

 Come detto, per le auto che hanno 30 anni o più c'è l'esenzione dal pagamento del bollo. Per quelle che hanno tra i 20 e i 29 anni di vita si può ottenere una riduzione della tassa automobilistica. Inoltre, presentando il certificato di Rilevanza storica (CRS) alla propria compagnia assicurativa si potranno ottenere condizioni agevolate riservate alle vetture storiche. Dal 2023, i possessori di auto storiche possono ottenere anche la targa originale

Esenzione bollo auto storica 2024: quando scatta?

 Secondo le norme vigenti, i veicoli immatricolati da 30 anni o più sono esenti dal pagamento della tassa automobilistica. L'esenzione è automatica. Dunque, non è necessario presentare alcuna domanda e non è necessario che siano iscritti in un registro storico. Tuttavia, se la macchina viene utilizzata regolarmente, per esempio per lavoro, si deve pagare una tassa di circolazione forfettaria. Quest'ultima varia a seconda della regione di residenza e di solito non supera i 30 euro.
Invece, per le auto immatricolate tra 20 e 29 anni fa si può ottenere la riduzione fino al 50% sull'importo della tassa automobilistica, ma bisogna essere in possesso del Certificato di Rilevanza Storica CRS. 

Esenzione del bollo auto storiche 2024 con 30 anni o più

 Tutte le macchine immatricolate da almeno trent'anni sono esenti dal bollo, anche se non sono iscritte nel registro delle auto d'epoca. Tuttavia, se utilizzate ancora regolarmente o per fini di lavoro, il proprietario deve versare una quota annuale che varia da regione a regione: in media corrisponde a circa 28,40 euro

Bollo auto storiche da 20 a 29 anni: quanto si paga?

 Le auto che sono state immatricolate da meno di trent'anni godono soltanto di una riduzione della tassa automobilistica. Bisogna, però, che il proprietario sia in possesso del certificato di rilevanza storica e che quest'ultimo sia riportato sul libretto di circolazione. Inoltre l'auto deve essere iscritta in uno dei registri dedicati alle auto storiche. La riduzione è del 50% del bollo auto. La Regione Lombardia esenta dal pagamento del bollo auto anche i veicoli che hanno tra 20 e 29 anni, purché iscritti nel Registro Aci Storico.  

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