Il confronto congiunturale mostra una flessione sia per il mese di giugno che per il secondo trimestre. Bene invece il confronto con lo stesso periodo di un anno fa
© getty
A giugno sia le esportazioni che le importazioni extra-Ue hanno riportato andamenti congiunturali negativi. In particolare dalle rilevazioni dell’Istituto nazionale di statistica emerge una diminuzione del 5,3% per gli acquisti e un calo dell’1,6% per le vendite rispetto a maggio. Bene, invece, il confronto con lo stesso mese di un anno fa.
Rispetto al giugno scorso si registra infatti una crescita delle esportazioni dell’8,2%, legato in particolar modo all’aumento delle vendite verso i Paesi al di fuori dell’Unione europea di beni energetici, +20,6%, e a quelle di beni di consumo durevoli, +11,1%. Bene anche l’export di beni intermedi, cresciuto di 7,5 punti, e di beni strumentali, +7,4%. Dal confronto si nota poi che le importazioni hanno segnato un +12% e, anche in questo caso, il contributo maggiore è arrivato da beni di consumo durevoli, +26,8%, ed energia, +21,5%.
Come per il dato mensile, anche il consuntivo sul secondo trimestre mostra un andamento congiunturale negativo per l’export, rispetto al primo trimestre le vendite verso i Paesi al di fuori dell’Ue sono infatti diminuite dell’1,5%. Al contrario, rispetto al secondo trimestre del 2016 si registra un aumento di 6,2 punti percentuali.
Osservando la dinamica delle vendite per Paese, si può notare come l’export sia stato particolarmente positivo verso la Cina, dove si è registrato un aumento annuo delle importazioni di prodotti italiani del 32,9%. Marcata anche la crescita delle esportazioni verso la Russia, +26,8%, e verso gli Stati Uniti, +12,4%. Giù, invece, le vendite verso area Opec e Svizzera, rispettivamente del 2,8% e dello 0,2%. Sul fronte import particolare vivacità ha interessato gli acquisti da India (+63,9%) e da Russia (42,8%), con un aumento considerevole anche delle importazioni dai Paesi dell’area ASEAN (+20%).