Nell'arco dei primi cinque mesi del 2017 le vendite verso i Paesi al di fuori dell'Unione europea sono aumentate del 9,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno
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A maggio, secondo le ultime rilevazioni dell’Istat, entrambi i flussi del commercio con i Paesi al di fuori dell’Unione europea hanno mostrato crescite sia a livello congiunturale che tendenziale. Bene anche il confronto trimestrale.
Dal resoconto mensile emerge infatti una crescita delle importazioni del 4,3% rispetto ad aprile e un +2,2% per le esportazioni. A comportare l’aumento generale delle vendite sono state soprattutto gli incrementi che hanno interessato l’export di beni di consumo non durevoli, +4%, e di beni strumentali, +4,3%. In crescita anche le esportazioni extra-Ue di beni strumentali, +1,6%, mentre energia e beni di consumo durevoli riportano cali rispettivamente del 6,3% e del 2,7%.
Come già detto, anche il confronto con maggio 2016 appare positivo. Rispetto ad un anno fa l’export extra-Ue è infatti aumentato di ben 13,9 punti percentuali (+22,3% per l’import). In questo caso - escludendo l’energia per la quale si registra un +39%, al netto della quale però le esportazioni sono cresciute comunque del 13,2% - il contributo maggiore è arrivato dai beni strumentali, con una crescita del 17,4%. Le vendite di beni di consumo sono invece aumentate dell’11,2% (+7,5% quelli durevoli e +12,3% quelli non durevoli), mentre quelle di beni intermedi del 9,6%.
Nel totale dei primi cinque mesi dell’anno si registra un aumento generale delle esportazioni extra-Ue del 9,3%, mentre il confronto tra il trimestre dicembre 2016-febbraio 2017 e marzo-maggio 2017 rivela un più lieve +1,5%.
Osservando i principali sbocchi commerciali, le esportazioni hanno registrato aumenti particolarmente consistenti verso i Paesi MERCOSUR (+38,2%), Cina (+35,3%), Russia (+26,7%) e Stati Uniti (+16%). Sul fronte dell’import, l’aumento più marcato ha interessato gli acquisti dal Giappone, +125,1%, e dall’India, +36,4%.