Lo rende noto un'indagine Confesercenti-Swg, secondo la quale l'incremento rispetto al 2013 sarà pari al 6%. Purtroppo la crisi non è ancora finita: la spesa totale prevista è pari a quasi 21,5 miliardi, in calo di circa 3,2 miliardi sul 2013 (-13%)
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Quest'estate gli italiani che andranno in vacanza saranno un milione e mezzo in più rispetto al 2013. Lo rende noto un'indagine Confesercenti-Swg, secondo la quale l'incremento sarà pari al 6% e il numero complessivo dei vacanzieri supererà i 27 milioni. Il dato, rileva lo studio, è importante perché per la prima volta dall'estate 2010 torna il segno "più".
Ma purtroppo la china non è ancora finita: la spesa totale prevista è pari a quasi 21,5 miliardi, in calo di circa 3,2 miliardi sul 2013 (-13%). Un italiano su due (45%) tenderà a tener ben stretti i cordoni del portafogli: la spesa media a persona si attesterà a 788 euro, vale a dire il 18% in meno rispetto all'estate 2013.
Agosto il mese preferito - Segno meno anche per la durata delle vacanze: quest'anno gli italiani trascorreranno fuori casa in media 11 giorni, contro i 12 dello scorso anno e i 14 del 2008, prima della crisi. Agosto rimane il mese preferito: lo sceglie la maggioranza degli italiani (54%, era il 52% nel 2013). Segue luglio, in ribasso dal 38% al 34%, e settembre, in cui andrà in vacanza il 18% degli italiani. I vacanzieri che andranno nello stesso posto dell'anno precedente saranno il 38% (2% in più del 2013), così come quasi 1 su 3 si cucinerà da solo i pasti (31%). Rimane alta la voglia di un viaggio all'estero: per la prossima estate hanno pianificato un viaggio fuori dall'Italia il 39% dei nostri concittadini.
Spagna, la meta preferita - Tra le mete prescelte, la Spagna (28%) comanda sempre la classifica; ma quest'anno potrebbe esserci il boom della Croazia, che sale di ben 8 punti nelle preferenze degli italiani, arrivando a un considerevole 18%. Bene anche la Grecia (dal 16 al 19%), mentre la Francia scende dal 24 al 19%. Tra chi rimane in Italia la regione più scelta è la Puglia, che sale di tre punti toccando il 16%. Seguono Sicilia ed Emilia Romagna, in lieve ribasso e la Toscana che le tallona.