La produzione industriale è cresciuta dello 0,9%, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 9,5%. L'aumento degli occupati di marzo è il più marcato degli ultimi nove anni e mezzo
Prosegue la ripresa dell’area della moneta unica a inizio 2017. Anche l’ultima nota mensile dell’Istat, nel paragrafo dedicato al quadro internazionale, ha infatti evidenziato il buon andamento dell’Eurozona, certificandone la modesta risalita del mercato del lavoro e la vivacità dei livelli produttivi.
Gli ultimi dati diffusi dall’Eurostat relativi ai vari indicatori economici dell’Eurozona mostrano quasi tutti un andamento positivo. Dal commercio con l’estero, per esempio, si rileva un marcato aumento delle esportazioni, +13% tra gennaio 2016 e lo stesso mese di quest’anno, bilanciato dal +17% delle importazioni (che sottolinea una notevole crescita domanda interna), comportando quindi un deficit della bilancia commerciale di 0,6 miliardi di euro.
Anche il commercio all’interno dell’area ha dato segnali positivi. A febbraio le vendite al dettaglio sono infatti cresciute dello 0,7% (+0,9% per i prodotti non alimentari e +0,7% per gli alimentari) rispetto a gennaio e dell’1,8% rispetto allo stesso mese di un anno fa.
Come spiegato nella nota, a contribuire positivamente al buon andamento dell’area è la vivacità dei livelli produttivi: a gennaio la produzione industriale ha registrato un +0,9% congiunturale, mentre gli ultimi diffusi da Markit economics indicano un aumento dell’indice PMI composito della produzione dell’area a 56,4 punti a marzo (contro i 56 di febbraio). “Sono 45 mesi – spiega Markit - che l’indice sta riportando un’espansione ininterrotta”.
Il buon andamento del settore produttivo, legato alla più forte ondata di nuovi ordini nell’economia dell’area dall’aprile del 2011, e il forte accumulo di commesse inevase degli ultimi 71 mesi, ha avuto un impatto positivo anche sul mercato del lavoro. Non a caso la crescita occupazionale dell’area è stata la più marcata degli ultimi nove anni e mezzo, mentre il tasso di disoccupazione – secondo le rilevazioni dell’Eurostat – a febbraio è sceso al 9,5%.