Il segretario generale della Uil è intervenuto alla trasmissione "Dentro i Fatti" dopo stato ricevuto dal Presidente della Repubblica sulla vicenda di ArcerlorMittal
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Il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo è intervenuto alla trasmissione "Dentro i Fatti" di Tgcom24. Barbagallo era stato ricevuto dal Presidente della Repubblica Mattarella insieme agli altri leader delle principali organizzazioni sindacali, Maurizio Landini della Cgil e Annamaria Furlan della Cisl, per discutere della vicenda dell'ex Ilva: "Abbiamo apprezzato la sensibilità del Capo dello Stato che ci ha convocati subito; riteniamo giusto il protocollo per cui se da una parte non può intervenire nel merito, dall'altra ha giustamente rilevato che Ilva è una vicenda nazionale, come abbiamo cercato di rappresentare. In realtà i contorni sono anche internazionali, un Paese come il nostro non può fare a meno dell'acciaio. Già paghiamo l'energia il 30% in più, pagheremo anche l'acciaio che è alla base di molti prodotti nazionali, sarebbe una caduta verticale delle imprese che lo lavorano".
"Un effetto domino incredibile - ha continuato Barbagallo a Tgcom24 - di cui non abbiamo nemmeno le dimensioni, Whirlpool fa le lavatrici con l'acciaio, Fiat fa macchine con l'acciaio, non scherziamo col fuoco. Ci sono in ballo 20mila posti tra diretti e indiretti, i lavoratori dell’indotto, aziende che in questo momento non sono pagate. Diventa un problema europeo e internazionale, anche considerando lo scenario della guerra dei dazi non si può fare a meno di un'acciaieria che può rilanciare l'economia del Paese. Mittal riproporrà riduzione degli organici e della produzione? Dobbiamo fare mente locale, con 4 milioni di tonnellate l’azienda perde e non è remunerativa. Occorre lasciare i livelli di produzione che avevamo concordato, usare tutti i lavoratori, compresi i 1.900 in cassa integrazione che dovremo riprendere".
Sul progetto governativo di un "Cantiere Taranto" e l'ingresso di Cassa Depositi e Prestiti, Barbagallo ha spiegato a Tgcom24 che "abbiamo chiesto al presidente del Consiglio di portarci al tavolo la proprietà, perché l'attuale management non è in grado di dare risposte più esaurienti. Serve riprendere la trattativa coi proprietari e ripristinare le condizioni originarie, a partire dallo scudo penale. Su Cdp dico che bisogna creare uno strumento come ai tempi della Cassa del Mezzogiorno, lo Stato deve essere presente negli asset strategici. La Francia ha il 15% nell’automotive, in Air France e noi qua in Italia facciamo i puristi. Le multinazionali fanno shopping e poi se ne vanno non rispettando gli impegni. O uccidono il concorrente, o se ci sono difficoltà le bypassano. Hanno posto serie difficoltà al ruolo dell’azienda, bisogna uscire dall’angolo, saranno decisive le mosse dei prossimi giorni e bisogna sbrigarsi, non si può rimanere molto in queste condizioni".