Il ministro ribadisce che il gruppo siderurgico indiano dovrà portare avanti il lavoro di rilancio avviato per l'ex Ilva ed in particolare per l'acciaieria di Taranto
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"C'è un'evidenza, ArcelorMittal non ha rispettato il piano industriale: doveva produrre 6 milioni di tonnellate e non le 4,5 prodotte dal primo novembre 2018, data di inizio di esercizio. Questo è un dato certo". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, parlando del caso ex Ilva. "Il piano industriale è un elemento contrattuale", ha sottolineato.
Non c'e' un diritto di recesso come sostiene ArcelorMittal. E' una convinzione profonda del governo", prosegue il ministro. "Non mi sembra che ci sia stata una modifica alle norme che renda impossibile il piano industriale", - Rischio di chiusura degli altiforni a Taranto? "Credo non si debba arrivare a quel punto che sarebbe una complicazione per qualsiasi scenario post Mittal, ma io non voglio che si arrivi ad uno scenario post Mittal", dice ancora Patuanelli, ribadendo che è "la stessa ArcelorMittal che dovrà portare avanti il lavoro di rilancio avviato per l'ex Ilva ed in particolare per l'acciaieria di Taranto..
"Sarebbe la battaglia legale del secolo, e noi speriamo che ci sia un barlume di saggezza che porti ArcelorMittal a più miti consigli", conclude il ministro dello
Sviluppo economico. "Riteniamo che sia interesse anche di ArcelorMittal: anche se è uno dei più grandi gruppi siderurgici al mondo non credo che faccia bene neanche alla stessa ArcelorMittal quello che sta facendo in questo Paese".