Aumenti considerevoli hanno interessato le vendite verso Cina e Russia. Giù l’export verso i Paesi Opec
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Ad agosto sia le esportazioni che le importazioni extra-Ue hanno registrato una crescita piuttosto marcata, sia rispetto al mese precedente che rispetto all’agosto dello scorso anno . Al contrario, la dinamica congiunturale dell’ultimo trimestre ha mostrato una flessione.
Secondo le ultime rilevazioni dell’Istituto nazionale di statistica, tra luglio ed agosto le esportazioni hanno registrato un aumento del 4%, riflettendo positivamente l’andamento delle vendite verso l’estero di prodotti energetici (+16,4%) e di beni intermedi (+7,1%). In crescita anche le esportazioni di beni di consumo, +2,2% (+4,6% quelli durevoli e +1,6% quelli non durevoli), e quelle di beni strumentali +2,2%. Al netto dell’energia l’export ha comunque registrato un progresso di 3,5 punti percentuali.
Rispetto allo stesso mese di un anno fa le esportazioni sono lievitate dell’8,2%, anche in questo caso il totale al netto dell’energia ha mostrato comunque un aumento notevole, riportando un importante +7,2%. Tra i principali raggruppamenti di industrie, gli aumenti maggiori hanno interessato l’energia, +31%, e i beni intermedi, +8%. Bene anche i beni di consumo, +9,8% (+19,9% quelli durevoli e +7,5% quelli non durevoli), i beni strumentali, +4,6%, e beni intermedi, +8%.
Come anticipato la dinamica trimestrale ha invece riportato una flessione: nel periodo giugno agosto le esportazioni sono diminuite dell’1,6% rispetto al periodo marzo-maggio, riflettendo negativamente l’andamento dei beni strumentali, le cui vendite verso i Paesi al di fuori dell’Unione europea sono diminuite del 4,8%. Neanche le altri tipologie di prodotto hanno mostrato performance ideali: l’export di beni di consumo è aumento di appena 0,7% (variazione nulla per quello di beni di consumo non durevoli e +3,7% per i durevoli), +0,6% per l’energia e crescita nulla per le vendite di beni intermedi.
Per quanto riguarda i Paesi di destinazione, aumenti considerevoli hanno interessato le vendite verso Cina (+26,6%), Russia (+20,9%), Paesi Mercosur (+16,7%), Turchia (+14,5%) e Svizzera (+11,5%). Male le vendite verso i Paesi dell’area Opec, scese del 5,9%.