Per l’anno in corso il Sace prevede una crescita del 3,2%, più debole rispetto al +3,8% del 2015, ma dal 2017 si potrebbe registrare un’accelerazione
A ottobre 2016 le esportazioni sono rimaste stabili rispetto al mese precedente. Un risultato legato all’aumento dello 0,8% che ha interessato le vendite verso i Paesi dell’Unione europea, contrastato però dal -1,1% registrato sul fronte extra-Ue.
Dalle serie storiche si può notare come la variazione nulla di ottobre abbia seguito la contrazione dell’1,7% di settembre: la sesta variazione negativa registrata nel corso del 2016. Anche a livello tendenziale il confronto lascia poco a desiderare. Rispetto allo stesso mese dello scorso anno, infatti, le esportazioni sono diminuite del 2,2% - l’Istituto di statistica segnala un -2,3% per quello extra Ue e -2,1% per quello verso i Paesi dell’Unione europea – invertendo la rotta rispetto ai due mesi precedenti. Ad agosto l’Istat rilevò un +13,3% e a settembre un +3,1%.
Soffermandosi sull’andamento delle vendite verso i principali Paesi di sbocco, l’Istat sottolinea le performance particolarmente negative che hanno interessato l’export verso la Turchia, verso la quale le vendite sono diminuite del 16,6% rispetto ad un anno fa; verso la Russia, interessata invece da un -12,3%; e verso la Romania, -10,7%. Crescono notevolmente le vendite verso Area ASEAN, +11,4%; Cina, +9,4%; e Giappone, 7,5%.
Nonostante l’andamento altalenante che ha interessato l’indicatore dall’inizio dell’anno, le previsioni lasciano ben sperare. Il Sace (gruppo assicurativo-finanziario attivo nell'export credit), per esempio, ha stimato una crescita del 3,2% per le esportazioni italiane nel corso del 2016.
Una performance che – a causa del rallentamento dei Paesi emergenti, dei rischi geopolitici e del crollo dei prezzi che ha interessato le materie prime (su tutte il petrolio) – risulterà più debole rispetto a quella rilevata nel 2015, quando le esportazioni di beni riportarono un +3,8%. Negli anni successivi si assisterà però ad una nuova accelerazione: per il 2017 le stime indicano un +3,8%, per il 2018 un +3,9%, mentre per il 2019 il Sace ipotizza una crescita delle esportazioni superiore al 4%, raggiungendo i 480 miliardi contro i 414 miliardi di euro dello scorso anno.