I dati certificano che le esportazioni italiane ha reagito bene al rallentamento del commercio mondiale avvenuto negli ultimi anni
Recentemente la SVIMEZ ha certificato che nel 2015 il Mezzogiorno è tornato a crescere dopo sette anni di recessione (+1% rispetto al 2014). Nel farlo ha sottolineato anche il contributo offerto dalle esportazioni, che sono cresciute ad un ritmo superiore rispetto alla media nazionale.
Secondo la SVIMEZ, l'Associazione per lo Sviluppo dell'Industria nel Mezzogiorno, nel 2015 le esportazioni dal sud e dalle isole verso il resto del mondo sono aumentate del 4%, dunque ad un tasso di crescita superiore a quello registrato dall'export italiano complessivo (+3,8%). Quello offerto dalle esportazioni all'economia italiana è un contributo che non è mai venuto meno anche durante la crisi economica, del resto.
I dati certificano che l'export italiano ha reagito bene al rallentamento del commercio mondiale verificatosi di recente: il CENSIS osserva che in Italia, nel periodo compreso tra il 2011 e il 2015, il rapporto tra le esportazioni di beni e servizi e il Prodotto interno lordo (PIL) è passato dal 26,3% al 30,4%. Una crescita che (forse) non è destinata a fermarsi.
Il SACE, una società del Gruppo Cassa depositi e prestiti, stima che l'export di beni italiani continuerà ad aumentare anche nel 2016 (+3,2%), seppure ad un ritmo leggermente meno sostenuto rispetto a quello dell'anno scorso (nel 2015 l'export italiano è cresciuto del 3,8% su base annua). I motivi di questo rallentamento sono diversi, spiegano gli analisti del SACE.
L'elenco delle cause include le dinamiche finanziarie e valutarie, il ciclo delle materie prime, il rallentamento dei Paesi emergenti, gli accresciuti rischi politici e le crescenti tensioni geopolitiche. Negli anni successivi, le cose potrebbero andare ancora meglio: le esportazioni dovrebbero crescere tanto nel 2017 (+3,8%) quanto nel 2018 (+3,9%), fino a superare il 4% nel 2019.
In soldoni, secondo le stime del SACE, dai 414 miliardi di euro del 2015 passeremo ai 480 miliardi nel 2019. A crescere, però, potrebbe essere anche il numero delle imprese italiane esportatrici: secondo i dati contenuti nell'annuario statistico 2016 dell'ICE, nel 2014 erano 192.690, pari al 4,5% delle imprese attive in Italia, e impiegavano 192.690 addetti. Nel 2012 erano molte di meno: 189.995, il 4,4% sul totale delle aziende italiane.