Bene anche quella fuori casa, arrivata a rappresentare - secondo uno studio della Bocconi, commissionato da FieraMilano - il 35% della spesa totale alimentare
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Stando alle ultime cifre contenute nella consueta analisi del Centro Studi di Ismea sui consumi alimentari domestici nel Paese, a inizio 2017 la spesa delle famiglie italiane è tornata a crescere, dopo il calo dello 0,6% registrato alla fine dello scorso anno.
Secondo Ismea (che ha elaborato i dati delle indagini condotte da Nielsen) il valore della spesa totale in generi agroalimentari è infatti aumentato dello 0,2% tra il primo trimestre del 2016 e lo stesso periodo di quest’anno, un aumento legato unicamente alla componente alimentare, per la quale il valore è salito dello 0,3%, mentre le bevande alcoliche e analcoliche hanno registrato un -0,3%.
Un impatto notevole è stato fornito però dai prodotti confezionati (provvisti di codice EAN), che ad oggi rappresentano il 68% del carrello della spesa. Questa tipologia di prodotti (in cui rientrano quasi la metà di tutti i prodotti ittici, il 44%, della frutta secca, il 48%, e degli ortaggi, il 65%), ha registrato a inizio anno una crescita dell’1,6%. Al contrario i prodotti freschi da banco hanno registrato una flessione della spesa del 2,4% su base annua. In questo caso a pesare notevolmente sono state le carni, -5,4%, i formaggi, -8,8%, e i salumi, -6,3%.
I dati Ismea si soffermano anche sulla tipologia dei prodotti maggiormente acquistati nel periodo considerato, spiegando come emerga sempre più una maggior propensione verso i prodotti considerati più salutari: rispetto al primo trimestre del 2016 la spesa per la frutta (che rappresenta l’8,5% della spesa agroalimentare totale) è aumentata del 5,2%, quella degli ortaggi (con una quota dell’11,3%) del 6,6%, mentre quella per i prodotti ittici (8,1%) del 2,9%.
Questo per quanto riguarda la spesa domestica, ovvero quella destinata all’uso casalingo. Un contributo importante arriva però anche dalla spesa alimentare fuori casa che, secondo uno studio commissionato da FieraMilano all’Università Bocconi, ad oggi rappresenta il 35% della spesa alimentare totale delle famiglie. Non a caso il 46% dei 45 miliardi di euro di fatturato del settore Food&Beverage è legato proprio al settore della ristorazione, che conta 325 mila imprese.