Per il fatturato delle industrie pesano sia il mercato interno che quello estero, ma salgono gli ordini dai mercati esteri
Brutte notizie, almeno sul fronte congiunturale, dall’industria. A gennaio l’Istat ha infatti registrato una flessione sia del fatturato che degli ordinativi del settore rispetto al mese precedente, confermando sia la fragilità della domanda interna che le difficoltà che stanno interessando il commercio mondiale.
A gravare sul fatturato dell’industria - in calo del 3,5% tra dicembre 2016 e gennaio 2017 - sono state infatti sia la componente interna (-2,3%) che quella estera (-5,4%). Per quanto riguarda invece i prodotti, dalle tabelle dell’Istat si osserva come ha causare la diminuzione dell’indice generale del fatturato delle industrie italiane siano state tutte le tipologie meno l’energia (che riporta un +3,5%): per i beni di consumo si registra infatti un -3,4% - con una flessione più marcata per i beni di consumo durevoli, -9,2%, a fronte del -2,4% dei beni di consumo non durevoli -, per i beni strumentali un -5,1%, per quelli intermedi un -3,5%. Al netto dell’energia il calo del fatturato si amplia ad un -4%.
Per quanto riguarda invece la flessione congiunturale degli ordinativi (-2,9% tra dicembre e gennaio), dal resoconto dell’Istituto di statistica emerge come a pesare sia stata solo la componente nazionale che, scendendo del 6,6%, ha bilanciato negativamente il +2,6% messo a segno sul fronte estero.
Ma se il dato mensile di entrambi gli indici si è contratto, invertendo la rotta rispetto ai tre mesi precedenti (+0,8% a ottobre, +2,3% a novembre e +2,5% per il fatturato e +1,1% a ottobre, +1,6% a novembre e +3% a dicembre per gli ordinativi), la media trimestrale si è comunque mantenuta in territorio positivo, riportando una crescita dell’1,7% per il fatturato (+1,7% per quello intero e +1,8% per quello estero) e dello 0,8% per gli ordinativi totali (+0,5% per quelli interni e +1,3% per quelli giunti dai mercati esteri).
Anche a livello tendenziale l’Istat rileva un aumento sia del fatturato che degli ordinativi. Rispettivamente si registra infatti un +8,2% per il fatturato (+7,7% per mercato interno e +9% per quello estero) ed un +8,6% per gli ordinativi (+7,9% per quelli interni e +9,5% per quelli esteri).
In questo caso è possibile osservare l’andamento dei principali settori di attività economica. Dalle tabelle dell’Istat si nota una forte contrazione annua del fatturato delle attività estrattive (-11,9%) delle industrie tessili, dell’abbigliamento e degli accessori (-4,5%), delle industrie del legno, della carta e della stampa (-5,1%) e delle altre industrie manifatturiere, della riparazione e dell’istallazione di macchine ed apparecchiature (-9,6%), mentre la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+18,9%), la produzione di prodotti farmaceutici (+10,6%) e la fabbricazione di mezzi di trasporto (+6,2%) riportano le variazioni positive più consistenti.