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"Di fronte alle ripetute e più che motivate richieste di proroga dei versamenti del 20 luglio, il governo ha opposto un no che sembra irrevocabile, oltre che incomprensibile. Non era l'esito al quale volevamo arrivare, ma diventa per noi inevitabile valutare concrete azioni di protesta della categoria, tra le quali non escludiamo lo sciopero". Lo affermano in una nota congiunta tutte le sigle sindacali dei commercialisti.