RIVOLUZIONE FISCALE

Fisco, è partita l'operazione 730 precompilato: ecco cosa cambia

Secondo la Cgia di Mestre, con il 730 gli italiani avranno rimborsi per 8,2 miliardi, per un importo medio di 700 euro.

15 Apr 2015 - 12:52
 © ansa

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E' partita la rivoluzione 730. Dal 15 aprile è infatti disponibile online il nuovo modello di dichiarazione precompiltata, destinato a circa 20 milioni di contribuenti, lavoratori dipendenti e pensionati. Ecco una mini-guida al nuovo sistema. Secondo la Cgia di Mestre, chi presenta il 730 recupererà dal fisco e dall'Inps almeno 8,2 miliardi di euro, per un importo medio di 700 euro.

COS'E': Si tratta di una vera e propria dichiarazione dei redditi nella quale l'Agenzia delle Entrate ha già inserito i dati su redditi, ritenute, versamenti e alcune spese detraibili o deducibili. Il contribuente deve solo verificare se i dati inseriti sono corretti. Quindi, a seconda dei casi, può accettare la dichiarazione senza fare modifiche, rettificare i dati non corretti, integrare la dichiarazione per inserire altre spese deducibili o detraibili.

I TEMPI: La dichiarazione sarà disponibile online dal 15 aprile. Potrà essere presentata dal primo maggio al 7 luglio.

RESTA ALTERNATIVA TRADIZIONALE: La precompilata è comunque facoltativa. E' infatti sempre possibile presentare la dichiarazione dei redditi con le modalità ordinarie (modello 730 o modello Unico).

PER CHI E' PREDISPOSTA: Per il primo anno di sperimentazione, il 730 precompilato vale per i contribuenti che hanno percepito nel 2014 redditi di lavoro dipendente inseriti nella Certificazione Unica 2015 ed hanno presentato per il 2013 il modello 730 oppure il modello Unico o Unico Mini.

GLI ESCLUSI: Sono i contribuenti non in possesso dei requisiti per la presentazione del modello 730 o che non possono presentarlo personalmente. Tra questi i contribuenti con partita Iva (tranne i produttori agricoli in regime di esonero).

COME ACCEDERE: occorre essere in possesso delle credenziali Fisconline rilasciate dalle Entrate (codice Pin e password), oppure della Carta Nazionale dei Servizi o delle credenziali Inps. Effettuato l'accesso, si possono visualizzare: la dichiarazione precompilata, l'elenco dei dati inseriti nella dichiarazione e di quelli che l'Agenzia non ha potuto inserire perché non completi o incongruenti. Il contribuente può chiedere di vedere questi documenti anche al proprio sostituto d'imposta (datore di lavoro o ente pensionistico), se presta assistenza fiscale, a un Caf o a un commercialista. In questi casi, è necessario rilasciare preventivamente un'apposita delega.

I DATI GIA' PRESENTI: L'Agenzia inserisce nel 730 precompilato le informazioni contenute nella Certificazione Unica (redditi di lavoro dipendente, compensi di lavoro autonomo occasionale, ritenute Irpef, addizionale regionale e comunale, dati dei familiari a carico), alcuni dati contenuti nella dichiarazione dell'anno precedente (eccedenze di imposte non richieste a rimborso, oneri detraibili in più periodi d'imposta) e altri dati presenti in Anagrafe tributaria (per esempio, i versamenti effettuati con il modello F24), oltre agli interessi passivi sui mutui in corso, i premi assicurativi e i contributi previdenziali e assistenziali e i contributi versati per lavoratori domestici.

COSA MANCA: Per l'anno 2014 l'Agenzia non ha ancora inserito spese sanitarie, spese per istruzione, spese funebri e assegno al coniuge separato, perché non in possesso delle informazioni.

INTEGRAZIONI E CORREZIONI: Se il 730 precompilato non richiede alcuna correzione o integrazione, il contribuente lo può accettare senza modifiche. Se, invece, alcuni dati risultano non corretti o incompleti, o mancano del tutto, il contribuente è tenuto a modificarlo direttamente o tramite sostituto, Caf e professionista. Quando la dichiarazione è modificata, viene elaborato e messo a disposizione un nuovo modello 730 con il risultato della nuova liquidazione delle imposte dovute o del rimborso spettante. Al contribuente che accetta il modello 730 precompilato, senza apportare modifiche, non saranno controllati i documenti che attestano le spese indicate nella dichiarazione e non sarà effettuato il controllo preventivo sui rimborsi d'imposta superiori a 4.000 euro. Se, invece, il contribuente modifica la precompilata (direttamente o tramite il sostituto d'imposta), l'Agenzia eseguirà il controllo formale su tutti gli oneri indicati, compresi quelli trasmessi dagli enti esterni (banche, assicurazioni ed enti previdenziali).

Cgia: con 730 rimborsi per 8,2 mld a italiani - I 20 milioni di contribuenti italiani che quest'anno presenteranno il modello 730 recupereranno dal fisco e dall'Inps almeno 8,2 miliardi di euro. Lo indica la Cgia di Mestre secondo la quale il rimborso medio ottenuto da ciascun lavoratore dipendente sarà attorno ai 700 euro, mentre tra i pensionati l'importo medio si aggirerà tra i 500 e i 600 euro. Nel 2014 poco più di un lavoratore dipendente/pensionato su 2 ha presentato il 730: le Regioni più interessate dall'utilizzo di questo modello sono state la Puglia (62,9%), la Basilicata (62,3%) e il Molise (62,2%). Tra le meno "coinvolte" la Provincia autonoma di Bolzano (47,9%), la Sardegna (47,5%) e la Campania (46,4%). La media nazionale si è attestata al 55,5%.

I numeri del Modello 730

IRPEF restituita

8,2 miliardi di €

Rimborso medio

dipendenti

700 €

pensionati

500€ - 600€

% dei dipendenti/pensionati che hanno presentato il 730

55,50%

Elaborazione Ufficio Studi CGIA

Nota Nel 2014 (anno di imposta 2013) sono stati presentati 19.220.493 Modelli 730. Per l'anno in corso l'Agenzia delle Entrate prevede di metterne a disposizione poco meno di 20 milioni di precompilati.

Stima della % dei titolari di reddito da lavoro dipendente o da pensione che presentano il Modello 730


Regione

Modelli 730

Totale Dipendenti/Pensionati

%

Dipen./pens. che
sul totale presentano
il Modello730

Puglia

1.318.739

2.096.616

62,9%

Basilicata

199.100

319.481

62,3%

Molise

112.101

180.241

62,2%

Marche

592.090

963.234

61,5%

Veneto

1.781.212

3.040.935

58,6%

Emilia Romagna

1.694.971

2.900.452

58,4%

Sicilia

1.379.287

2.373.467

58,1%

Provincia autonoma Trento

211.165

365.134

57,8%

Friuli Venezia Giulia

475.905

823.455

57,8%

Abruzzo

440.370

772.489

57,0%

Lazio

1.792.330

3.188.213

56,2%

Valle d'Aosta

46.651

83.859

55,6%

Lombardia

3.358.166

6.101.155

55,0%

Umbria

296.260

540.123

54,9%

Piemonte

1.497.804

2.738.260

54,7%

Liguria

541.111

1.003.649

53,9%

Toscana

1.186.677

2.296.150

51,7%

Calabria

509.639

1.024.291

49,8%

Provincia autonoma Bolzano

176.516

368.824

47,9%

Sardegna

427.205

899.808

47,5%

Campania

1.183.194

2.552.015

46,4%

ITALIA

19.220.493

34.631.971

55,5%

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Ministero dell'Economia e delle Finanze

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