Anticipi e conguagli, autodichiarazioni e richieste di esoneri: tante le scadenze da non dimenticare
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Con giugno arriva un vero e proprio tour de force per i contribuenti. Tra partite Iva, scadenze Irpef, contributi per immobili e terreni, le date da segnarsi sul calendario sono parecchie. Acconti e conguagli, imposte di proprietà ed eventuali anticipi sono il solito ginepraio in cui orientarsi: ecco tutti gli appuntamenti con il fisco da non dimenticare.
Acconto Imu - Entro il 16 giugno va versato l'acconto dell'Imu: il saldo e l'eventuale conguaglio dovranno invece essere pagati entro il 16 dicembre. Anche quest'anno non si dovrà versare l'Imu sugli immobili D73, cioè quelli destinati a spettacoli cinematografici, teatri e sale da concerti e spettacoli rimasti chiusi per il Covid.
Irpef - Altra scadenza importante è quella del 30 giugno: si dovranno versare il saldo e il primo acconto Irpef per evitare maggiorazioni.
Aiuti Covid e autodichiarazione - Chi deve inviare l'autodichiarazione Aiuti di Stato Covid lo dovrà fare entro il 30 giugno: a compilarla devono essere imprese e soggetti che hanno ricevuto contributi a fondo perduto, crediti d'imposta e altri ristori previsti dal decreto Rilancio.
Anche chi intende fare richiesta per l'esonero dal pagamento del canone Rai lo deve fare entro il 30 giugno.
Imu tra seconde case, coniugi e Consulta - Per la scadenza più vicina, quella dell'Imu il 16 giugno, l'imposta non va pagata sulle prime case. Cambiano però alcune regole in materia: dal 2022 infatti dovrà versare l'Imu il coniuge che ha la sua prima casa, con residenza e domicilio, in un Comune diverso da quello della prima casa dell'altro. Una coppia sposata deve insomma scegliere un solo immobile come abitazione principale e pagare l'Imu sull'altra, come accade già per i coniugi con due case nello stesso Comune.
Da notare però che recentemente la Consulta ha sollevato in merito una questione di legittimità costituzionale perché penalizzerebbe le coppie "ufficiali" e non quelle di fatto, che mantengono l'esenzione Imu. In attesa di una decisione, l'imposta va sempre pagata sulla prima casa se si tratta di abitazione signorile (A/1), villa (A/8), castello o palazzo storico (A/9), con detrazione di 200 euro. L'Imu va pagata sempre per tutte le seconde case, siano o no affittate, gli immobili, i terreni o le aree edificabili e i terreni agricoli.
Obbligato a versare l'imposta è il proprietario dell'immobile, il titolare di un diritto reale (usufrutto, uso, abitazione), il concessionario nel caso di concessione di aree demaniali e il locatario in caso di acquisto con formula di leasing, mentre l'affittuario non paga l'Imu. Per calcolare a quanto ammonta l'imposta si possono consultare le aliquote approvate dal proprio Comune e versare il 50%.