La confluenza di Equitalia nell'Agenzia delle entrate permette di effettuare un'azione di riscossione più veloce e mirata
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Pignoramenti mirati ed efficaci per chi non paga multe o cartelle esattoriali, grazie all'integrazione delle banche dati tra Equitalia e Agenzia delle entrate: saranno queste le novità che scatteranno dal primo luglio, con l'assorbimento della vecchia Equitalia nel fisco, in seguito alla cancellazione che era stata decisa dal governo Renzi. Un cambiamento che darà una marcia in più alla riscossione, che potrà diventare più efficace e veloce.
"L'integrazione delle banche dati introdotta dal decreto 193/2016 - si legge in una nota dell'Agenzia delle entrate - va nella direzione di poter migliorare l'attività di riscossione che non si muoverà più 'a fari spenti' relativamente alle azioni esecutive, ma soprattutto di limitare al minimo, grazie a informazioni più puntuali, l'impatto sul debitore e sulle sue attività professionali".
Proprio l'amministratore delegato di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini, parlando in parlamento aveva spiegato come con le norme attuali ci si muova "alla cieca" mentre con un'unificazione delle banche dati sarà favorita l'efficacia dei pignoramenti. Ad oggi, aveva spiegato, "le procedure di pignoramento sui rapporti finanziari (conti correnti) attualmente attivate hanno, per circa l'80%, un esito negativo" e si stima che con le novità "gli esiti negativi tornino alla percentuale fisiologica del 20%".
Insomma, il pignoramento diventerà più efficace ma non cambieranno le regole, che restano identiche al passato. L'azione di pignoramento è possibile al fisco, dicono a Equitlia, già dal 2005. Un'azione che viene però utilizzata solo come "extrema ratio" e dopo avvisi e solleciti di pagamento a cui non fanno seguito né pagamenti né ricorsi. Infine, i pignoramenti vengono effettuati solo nel caso di più conti correnti, e vengono praticati su quello che consente di soddisfare gli importi contestati dal fisco.