Potrebbe arrivare entro maggio un'intesa sul rimpatrio dei capitali e altre questione fiscali con la Confederazione. Il ministro Saccomanni avverte: "Gli evasori hanno le ore contate"
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Un accordo tra Italia e Svizzera che affronti tutti i temi sul tappeto del confronto fiscale dei due Paesi potrebbe essere chiuso a maggio. Lo ha auspicato il ministro dell'Economia Saccomanni, al termine di un incontro a Berna con la collega svizzera Eveline Widner-Schlumpf. "I giorni per gli evasori sono contati", ha poi affermato Saccomanni, che ha spiegato le ragioni per cui bisognerà aderire al rimpatrio dei capitali con la voluntary disclosure.
L'obiettivo del governo è di chiudere l'accordo "complesso" prima della visita programmata a maggio del presidente del Repubblica italiana in Svizzera. Gli occhi sono ovviamente puntati sul rimpatrio dei capitali ma - ha spiegato il ministro italiano ricordando le recenti norme varate dal governo che impongono il pagamento di tutto il dovuto e il non anonimato - sul tappeto ci sono anche altri temi: il trattamento fiscale dei transfrontalieri e di Campione d'Italia, la revisione contro le doppie imposizioni, la black list e l'accesso al mercato finanziario.
"Abbiamo dato mandato alle nostre delegazioni - ha detto il ministro Saccomanni - di definire in tempi brevi un accordo complesso su questi temi ma anche sullo scambio delle informazioni"
Il ministro della Svizzera, che ha ospitato il collega italiano nella sede del Dipartimento delle finanze, Bernerhof, ha sottolineato come anche l'Italia sia interessata a raggiungere un accordo per concludere con successo la voluntary disclosure ed ha definito l'incontro "costruttivo e caratterizzato da un'atmosfera lavorativa".