La rata potrebbe arrivare al 15% della pensione. Detrazione fiscale sulla parte del capitale anticipato per i soggetti più deboli e meritevoli. Boeri: "L'importante è dare la libertà di scelta"
Il prestito pensionistico per chi lascia il lavoro prima dell'età di vecchiaia dovrà essere restituito con rate fino a 20 anni con gli interessi. E' il piano sulla flessibilità in uscita con strumenti finanziari proposto dal governo ai sindacati. Il sottosegretario Tommaso Nannicini: "Non è una penalizzazione ma una rata di ammortamento". Il presidente dell'Inps Tito Boeri: "Soddisfatti che il governo stia affrontando seriamente la questione".
In cosa consiste l'ipotesi del governo - La proposta del governo, al vaglio dei sindacati in vista dell'incontro del 23 giugno, prevede l'anticipo finanziario della pensione netta per gli anni che mancano alla pensione di vecchiaia. Non si tratta di una penalizzazione sull'importo di pensione ma di una rata di ammortamento del prestito rimborsabile in 20 anni con la copertura assicurativa e una detrazione fiscale sulla parte del capitale anticipato "per alcuni soggetti più deboli e meritevoli di tutela". Ci sarebbe inoltre un costo diverso per chi perde il lavoro prima di raggiungere i requisiti per l'accesso alla pensione e per chi decide di lasciare spontaneamente l'impiego.
L'Inps gestirà l'interazione banche-lavoratori - L'Inps sarà il front-office dell'anticipo pensionistico, creando il rapporto con gli enti finanziari che erogheranno l'anticipo netto della pensione ai lavoratori che certificheranno la richiesta di pensionamento anticipato.
Nannicini: "La rata del prestito protrebbe arrivare al 15%" - "La rata del prestito pensionistico per chi dovesse anticipare volontariamente l'uscita dal lavoro di 3 anni rispetto all'età di vecchiaia potrebbe arrivare al 15% della pensione per i vent'anni nei quali si ripaga il prestito", ha poi spiegato Nannicini rispondendo ai cronisti su quale possa essere la rata massima per l'anticipo della pensione. "Naturalmente la penalizzazione sulla pensione sarà molto più bassa per chi ha perso il lavoro", ha ribadito.
Boeri: "L'importante è permettere la libertà di scelta" - "Il problema dell'uscita flessibile è molto importante in Italia", ha commentato il presidente dell'Inps Tito Boeri. "La cosa importante - ha detto a margine di una conferenza presso la stampa estera - è permettere la libertà di scelta alle persone". Secondo il presidente dell'Inps, inoltre, "il fatto che si discuta in modo approfondito è positivo. Noi daremo tutto il nostro contributo per sostenere questa misura quando andrà in vigore".
M5S: "Prestito previdenziale è una follia" - Critico il Movimento 5 Stelle in merito alle ipotesi di riforma dell'accesso anticipato ai trattamenti previdenziali. "E' una follia chiedere a un 65enne di indebitarsi per andare in pensione. Siamo di fronte al solito regalo alle banche travestito da artificio finanziario in nome della flessibilità", si legge nella nota congiunta dei deputati 5 Stelle. "E' assurdo chiedere una cosa del genere a chi ha 40 anni di contributi e magari ha svolto lavori usuranti".
"Riformare la legge Fornero e spazio ai giovani" - E ancora: "Il governo vada in un cantiere edile a raccontare questa riforma vediamo come reagiranno i lavoratori di fronte alla prospettiva di doversi mettere in mano alle banche per ottenere i propri diritti". "Bisogna riformare radicalmente la Fornero e concedere libertà a chi vuole andare in pensione, anche per allargare gli spazi del mercato del lavoro ai giovani".