Osservando le serie storiche si può notare come per ritrovare flessioni congiunturali così marcate bisogna tornare al novembre 2016 per il valore e all’ottobre del 2015 per i volumi
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vedevano ormai da più di un anno. In valore si registra infatti un -1% e in volume un -1,1%. Osservando le serie storiche si può notare come per ritrovare flessioni così marcate bisogna tornare rispettivamente al novembre 2016 e all’ottobre del 2015.
Entrambi gli indici sono il risultato delle flessioni che hanno interessato sia le vendite di prodotti alimentari che quelle di prodotti non alimentari. Rispetto a settembre le vendite alimentari sono diminuite dello 0,9% in valore e dell’1,5% in volume, mentre quelle non alimentari hanno registrato un -1% ed un -0,8%.
Più lieve il calo registrato nell’arco del trimestre agosto-ottobre rispetto al trimestre precedente: -0,1% in valore e -0,2% in volumi. In questo caso il valore delle vendite al dettaglio è stato bilanciato negativamente da quelle di prodotti non alimentari, per le quali l’Istat ha rilevato un -0,2% a fronte del +0,1% che ha interessato quelle alimentari. Per quanto riguarda invece i volumi, l’Istituto nazionale di statistica segnala un calo dello 0,% per le vendite di beni alimentari e un -0,2% per quelle di beni non alimentari.
Anche rispetto ad un anno fa le vendite sono diminuite drasticamente. Tra ottobre 2016 e ottobre 2017 si registra infatti un -2,1% in valore ed un -2,9% in volume, riflesso in entrambi i casi delle tendenze al ribasso di entrambe le tipologie di prodotti: in valore le vendite di alimenti sono diminuite dell’1,7% e quelle di beni non alimentari del 2,4%, mentre in volumi si registra rispettivamente un -3,8% ed un -2,4%.
Di conseguenza, il valore delle vendite effettuate tra gennaio e ottobre è aumentato solo limitatamente, riportando un +0,1% per il valore (+0,7% i beni alimentari e -0,2% quelli non alimentari) e un -0,7% per il volume (-1,1% per quelle alimentari e -0,2% per quelle non alimentari).