Una fusione da 50 miliardi. Si allunga la lista delle società del Belpaese acquistate dai francesi
Luxottica convola a nozze con la francese Essilor, in una fusione da 50 miliardi di euro. Dall'intesa nasce un leader globale nel settore degli occhiali. Leonardo del Vecchio sarà il maggiore azionista, con una quota del 30%, nonché il presidente esecutivo della società mentre l'a.d. di Essilor, Hubert Sagnieres, sarà il vice presidente. "Con questa intesa si realizza il mio sogno" ha commentato il patron di Luxottica.
Si realizza così una delle più grandi fusioni "cross border" in Europa, che porta alla nascita di un colosso dell'occhialeria con più di 140.000 dipendenti e vendite in oltre 150 Paesi. Sulla base dei risultati annuali del 2015 delle due società, il nuovo gruppo avrebbe realizzato ricavi netti per oltre 15 miliardi e un EBITDA netto combinato di circa 3,5 miliardi. Lo annuncia una nota in cui precisa che Delfin sarà il primo socio con una quota tra il 31% e il 38 per cento.
"Con questa operazione si concretizza il mio sogno di dare vita ad un campione nel settore dell'ottica totalmente integrato ed eccellente in ogni sua parte - ha detto Del Vecchio -. Sapevamo da tempo che questa era la soluzione giusta ma solo ora sono maturate le condizioni che l'hanno resa possibile". A questa operazione stava lavorando con Mediobanca, unico advisor di Del Vecchio, da 4 anni. "Finalmente, dopo cinquanta anni di attesa, due parti naturalmente complementari, montature e lenti, verranno progettate, realizzate e distribuite sotto lo stesso tetto" commenta il presidente.
Per entrambi i gruppi la missione, si legge in una nota "è migliorare la vista in tutto il mondo attraverso l'innovazione come fattore di crescita, l'eccellenza operativa, lo spirito imprenditoriale e un approccio internazionale". Il nuovo gruppo prevede di generare nel medio termine progressivamente sinergie di ricavi e di costi per un ammontare tra i 400 milioni e i 600 milioni, con un'accelerazione nel lungo termine. La nuova realta' beneficerebbe altresi' di un stato patrimoniale solido e di una forte generazione di cassa, con la flessibilita' finanziaria per investire nella crescita futura organica e non. Nel cda otto amministratori saranno nominati da Essilor, oltre a Sagnie'res, due rappresentanti dei dipendenti, un rappresentante di Valoptec e quattro amministratori indipendenti; otto amministratori saranno nominati da Delfin, e insieme a Del Vecchio, tre rappresentanti di Delfin e quattro amministratori indipendenti.
La lunga lista dei "delisting" francesi - Con Luxottica Piazza Affari perderà un altro pezzo della nostra industria. La nuova realtà EssilorLuxottica sarà una holding quotata a Parigi e controllerà le due società operative che resteranno indipendenti. Il gruppo di Agordo è quotato a Piazza Affari dal 2000 (mentre risale a ben dieci anni prima lo sbarco a Wall Street) e dopo 17 anni è destinata ora a lasciare la piazza finanziaria milanese. E non sarà l'unica nel 2017. Anche Parmalat, infatti, sarà delistata al termine dell'Opa annunciata a fine dicembre dalla controllata d'Oltralpe Lactalis, che attraverso la holding Sofil già detiene l'87,7% del gruppo emiliano. Già in passato altri gruppi italiani avevano lasciato Piazza Affari sempre per "mano francese". Nel 2011 è stata la volta di Bulgari dopo il successo dell'Opa promossa dal big del lusso Lvmh, l'anno successivo con il passaggio al gruppo Edf è toccato alle azioni ordinarie Edison.