Le parole del commissario economico europeo sposano appieno la linea della Commissione di Bruxelles, che mette in guardia Roma: "Bisogna limitare il debito e espandere gli investimenti pubblici"
"L'economia mondiale ha cambiato verso, l'espansione è divenuta una frenata globale, per l'Italia ora il Pnrr è l'antidoto: se non attua il Recovery, rischia la recessione. E i partiti non devono frenare sulle riforme". Il commissario Ue all'economia Paolo Gentiloni mette in guardia: si deve affrontare l'inflazione, è finito il tempo del sostegno universale, e i Paesi ad alto debito sono ancor di più richiamati a uscire da questa logica. Prima di pensare ad altro debito comune, occorre far funzionare il piano attuale.
Per Gentiloni, intervistato da La Stampa - è finito il tempo dei sostegni di ogni tipo prima di pensare ad altro debito comune occorre far funzionare il piano attuale: "La forte ripresa prima e la guerra in Ucraina poi - dice - hanno stravolto il quadro. Se pensassimo di essere ancora in una fase in cui sono possibili sostegni di ogni tipo credo prenderemmo un abbaglio. Non sto teorizzando il ritorno all'austerity, ma quello che abbiamo fatto durante la pandemia non è più possibile, per almeno due ragioni. La prima: non è necessario. Due: sarebbe un azzardo".
E ancora: "Draghi ha messo l'attuazione del piano al centro del suo impegno, con chiarezza e determinazione. È necessario che l'intera classe dirigente prenda atto del contesto, e vedo una certa fatica al riguardo".
Le dichiarazioni del Commissario Ue "sposano" appieno le raccomandazioni in arrivo lunedì dalla Commissione Ue e che il quotidiano la Repubblica ha anticipato. "L'attuazione del Pnrr per l'Italia - si legge - è essenziale". Il Paese deve "limitare la crescita della spesa corrente per una riduzione credibile e graduale del debito" e "espandere gli investimenti pubblici per la transizione verde e digitale" ma anche, sul fisco, rivedere "le aliquote marginali e allineando i valori catastali ai valori di mercato".
Per l'Italia le principali "vulnerabilita'" riguardano, appunto, il debito pubblico e la debole crescita. Che devono comunque essere messe sotto controllo, si legge nel documento, con "politiche volte a raggiungere posizioni di bilancio prudenti a medio termine e garantire la sostenibilità del debito".
La Commissione dà atto al governo italiano che nel 2021 le misure assunte sono state "in linea" con le precedenti raccomandazioni e le previsioni del governo per i prossimi due anni sono sostanzialmente collimanti. Ora in presenza di una insufficiente riduzione della spesa corrente, serve concentrarsi sul Pnrr che potrebbe aumentare il Pil italiano dello 0,9 per cento rispetto allo scorso anno.