Novità per i liberi professionisti

Gestione separata Inps: quando scatta l'obbligo di iscrizione

Dal 27 giugno sono obbligati a iscriversi anche gli artisti e gli iscritti a un albo professionale: la precisazione dell'Istituto di previdenza sociale

05 Lug 2024 - 12:41
 © ansa

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Che cosa è la gestione separata dell'Inps? E chi ha l'obbligo di iscriversi? Lo scorso 27 giugno l'Istituto nazionale di previdenza sociale ha pubblicato sul proprio sito il messaggio numero 2403 nel quale viene specificato che, per effetto di una serie di sentenze della Corte Costituzionale, devono obbligatoriamente iscriversi i titolari di reddito da arti e professioni, il cui esercizio è subordinato all'iscrizione a un albo.

Gestione separata Inps: che cosa è

 Si tratta di un fondo pensionistico finanziato con i contributi previdenziali obbligatori dei lavoratori assicurati, introdotto l'1 gennaio 1996 dalla legge 335. A partire da quella data i lavoratori parasubordinati possono iscriversi alla Gestione Separata, la cui istituzione ha risposto all'esigenza di estendere a categorie lavorative che fino a quel momento erano prive di copertura previdenziale l'assicurazione generale obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti

Gestione separata Inps 2024: chi ha l'obbligo di iscriversi?

  L'iscrizione alla Gestione Separata è rivolta alle seguenti categorie di lavoratori parasubordinati: chi è in possesso di contratti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.); i venditori a domicilio con reddito superiore a 5mila euro; gli spedizionieri doganali non dipendenti (da gennaio 1998); i beneficiari di assegni di ricerca; i beneficiari di borse di studio per la frequenza ai corsi di dottorato di ricerca; gli amministratori locali; i beneficiari di borse di studio a sostegno della mobilità internazionale degli studenti (solo da maggio a dicembre 2003) e degli assegni per attività di tutorato, didattico-integrative, propedeutiche e di recupero; i lavoratori autonomi occasionali con reddito superiore a 5.000 euro; gli associati in partecipazione fino al 31 dicembre 2015; i medici con contratto di formazione specialistica; i volontari del Servizio civile nazionale (avviati dal 2006 al 2008) e i prestatori di lavoro occasionale accessorio. Il 27 giugno 2024 l'Inps ha poi precisato che l'obbligo di iscriversi è esteso anche ai titolari di reddito da arti e professioni, il cui esercizio è subordinato all'iscrizione ad albi professionali

Professionisti senza albo e cassa: devono iscriversi all'Inps?

 Chi esercita come professione abituale, anche se non esclusiva, un'attività di lavoro autonomo per la quale non c'è obbligo di iscrizione a un albo professionale o, in alternativa, non sussiste – sulla base di specifici regolamenti e statuti - alcun obbligo di versare contributi ad apposite casse professionali, deve iscriversi alla Gestione separata dell'Inps. Dal 27 giugno, come comunicato dall'Istituto di previdenza, l'obbligo è esteso anche a chi è iscritto ad albi professionali, sulla base di due sentenze della Corte Costituzionale.

Corte Costituzionale, Inps e professionisti iscritti all'albo: le decisioni

 In due distinte sentenze la Corte Costituzionale ha stabilito che anche determinati lavoratori autonomi o professionisti iscritti ad albi professionali hanno l'obbligo di versare i contributi alla Gestione separata dell'Inps. Lo prevedono, in particolare, la sentenza numero 104 del 22 aprile 2024 e la sentenza n. 238 del 28 novembre 2022.

Gestione Separata Inps e professionisti: le sentenze

 La decisione numero 104 del 22 aprile 2024 stabilisce che l'obbligo di iscrizione alla Gestione separata Inps vale non solo per chi esercita abitualmente attività di lavoro autonomo senza essere iscritto a un albo professionale, ma anche per tutti coloro che svolgono un'attività il cui esercizio è subordinato all'iscrizione agli albi. Nella sentenza del 28 novembre 2022 numero 238, la Corte Costituzionale ha poi precisato che l'obbligo riguarda i lavoratori autonomi e liberi professionisti privi di un apposito albo professionale; che, pur essendo iscritti a un albo, non sono altresì iscritti alla relativa cassa professionale e anche per coloro che non sono iscritti alla cassa professionale poiché non in possesso dei requisiti al verificarsi dei quali scatta l'obbligo di iscriversi. Oppure coloro che non sono iscritti alla cassa professionale a causa della sussistenza di un divieto di iscrizione per la presenza di una posizione previdenziale attiva presso un'altra cassa

Gestione separata Inps: iscrizione

 Bisogna collegarsi all'apposita piattaforma telematica disponibile sul sito dell'Istituto di previdenza. Per accedere è necessario essere in possesso delle credenziali Spid, Cie o Cns.

Quanto si paga di Inps in Gestione separata?

 Per il 2024 i contributi a carico dei lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata sono pari:

- per coloro che non sono iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria, allo 26,07% della base imponibile (di cui il 25% è destinato all'assicurazione Invalidità, vecchiaia e superstiti Ivs; lo 0,72% quale aliquota aggiuntiva a finanziamento delle prestazioni di maternità e malattia e lo 0,35% per l’Indennità straordinaria di continuità reddituale operativa Iscro

Per chi è titolare di pensione o è lavoratore dipendente, oppure è in possesso di un'altra tutela pensionistica obbligatoria, i contributi sono pari al 24% della base imponibile.  
Come previsto dalla normativa fiscale, la base imponibile sulla quale bisogna applicare le aliquote contributive è rappresentata dai redditi derivanti dall'esercizio di arti e professioni. Il contributo è dovuto nel limite di un imponibile massimo annuo, che per il 2024 è stato fissato in 119.650 euro.

Contributi alla Gestione separata Inps: chi deve versarli?

 I lavoratori autonomi e i liberi professionisti iscritti alla Gestione separata dell'Istituto nazionale di previdenza sociale devono provvedere in proprio al versamento dei contributi. Possono, tuttavia, addebitare ai committenti, in via definitiva, una quota del carico contributivo pari al 4% dei compensi lordi.

Gestione Separata Inps e assicurazioni: a quali prestazioni si ha diritto

 I lavoratori autonomi che versano i contributi alla Gestione separata hanno diritto, oltre alla pensione (per esempio, la pensione con quota 103) quando sarà il momento (di recente si è scoperto a che età i trentenni potranno lasciare il lavoro), a quattro forme di prestazioni: indennità per ricovero ospedaliero, indennità di malattia, indennità di maternità e indennità per congedo parentale. Dal 1° gennaio del 2024 è stata poi introdotta l’Indennità straordinaria di continuità reddituale operativa Iscro, che verrà erogata su domanda dell'interessato nella percentuale del 25%, su base semestrale, dell'ultimo reddito certificato dall'Agenzia delle entrate. In ogni caso, l'importo spettante non può essere superiore a 800 euro né inferiore a 250 euro. L'Iscro viene corrisposta per sei mensilità, prevede la partecipazione di chi ne beneficia a corsi di formazione professionale e non prevede la corresponsione di contributi figurativi. 

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